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amantino77.
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Salve a tutti,
sto studiando un incendio avvenuto in una canna fumaria di una stufa con Potenza termica nominale 17 kW. La canna fumaria è in acciaio inox 316 L DN 130, alta 13 metri ed ha 6 gomiti a 45 °.
Si trattava di una canna non resistente ai fuochi di fuliggine, ovvero con codice di designazione O, con il classico comignolo a cappello cinese. Era isolata in maniera non omogenea e supportata al cavedio ancora peggio, si può dire che era labile.
Vi sono segni neri che mostrano la presenza di perdite di fumi neri dalla canna, in corrispondenza di un gomito. L'incendio è avvenuto a fine dicembre e funzionava solo da due mesi, per questo c'è chi non crede possa essersi formata abbastanza fuliggine da creare un fuoco da fuliggine.
Io personalmente invece credo che in questa canna fumaria sia avvenuto un fuoco di fuliggine e credo che nonostante la giovane età della canna fumaria la fuliggine possa essersi creata dato lo scarso tiraggio della canna, la quale aveva più di due cambi direzione(limite uni 10683).
Parlando con un collega, è venuto fuori che persino la stratificazione di fumi caldi avrebbe potuto causare l'incendio. L'unico mio dubbio deriva dal fatto che la caldaia secondo prova IMQ aveva una temperatura media dei fumi di 167°C. Quindi mi chiedo se con tali temperatura la fibra di legno usata come isolante poteva bruciare, tenendo conto che il legno brucia a circa 250 °C.
Inoltre chiedo se ci sia la possibilità che con questa tipologia di caldaia (laminox hidra 18) possa emettere assieme ai fumi caldi di 167°C anche scintille di temperatura maggiore che possano avere provocato l'accensione la fibra di legno.
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Ciao Amantino
Per esperienza influisce molto il tipo di pellet usato e l'uso che il cliente aveva della stufa.
Esempio tipico è la stufa che usa pellet ad alto rendimento di abete usata sempre al minimo (aumento dei residui) che innesca l'incendio durante lo spegnimento (aumento ossigenazione)
La quantità di pellet usata è ininfluente, bastano pochi centinaia di kg per avere la base incendiabile. -
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Grossa influenza ha anche la coibentazione della canna se esterna. Se si forma condensa continuamente le ceneri e polveri si attaccano al tubo fino a creare una crosta dura che può innescare l'incendio. . -
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Non sono d'accordo, la condensa intasa la canna ma non favorisce l'incendio . -
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Le croste che forma sono infiammabili ed è stato uno dei motivi per i quali dal 2017 non saranno più ammessi sistemi in alluminio e ferro. Si era tentato di farli passare dichiarando che se si fa la pulizia una volta all'anno non può avvenire l'incendio. È stato invece dimostrato che in presenza di condensa e quindi della formazione delle croste con l'impasto della fuliggine, l'incendio può avvenire anche se si fa una pulizia regolare. . -
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gli ultimi incendi che ho visto erano però su canne verticali in acciaio che passavano dentro casa (non esposte cioè alle temperature esterne) e senza formazione apparente di condense
È peró vero che usando sempre la stufa al minimo le temperature dei fumi erano più basse..... -
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Cavolo.commento per seguire.
Io ho la canna in acciaio interna. Ma solo 2 metri e mezzo con curva da 90 e 65 Cm orizzontale.
È consigliabile pulirla almeno una volta al mese?
Ma come può bruciare ? Al max bruciano le croste dentro. È acciaio non ha legno o altro infiammabile. No?. -
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Scarico a parete? Non a norma.... . -
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Fanti la tua mi sembra una situazione tranquilla, non buona per il tiraggio e per gli effetti del vento ma senza problemi di incendio . -
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Be se brucia si pulisce .
incendio canna fumaria stufa pellet i |
