Guida impianto fotovoltaico

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  1. jacoluca
     
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    guida impianti fotovoltaici


    Cos'è un impianto fotovoltaico
    E' un impianto per la produzione di energia elettrica.
    La tecnologia fotovoltaica permette di trasformare direttamente
    l'energia solare incidente sulla superficie terrestre in energia
    elettrica, sfruttando le proprietà del silicio, un elemento
    semiconduttore molto usato in tutti i dispositivi elettronici.
    I principali vantaggi degli impianti fotovoltaici sono:
    • assenza di qualsiasi tipo d’emissione inquinante;
    • risparmio dei combustibili fossili;
    • estrema affidabilità poiché non esistono parti in movimento
    (vita utile superiore a 25 anni - io non ci credo)
    • costi di manutenzione ridotti al minimo;
    • modularità del sistema (per aumentare la taglia basta
    aumentare il numero dei moduli).

    Gli svantaggi sono rappresentati da:
    • variabilità ed incertezza della fonte energetica (irraggiamento
    solare);
    • elevata superficie occupata rispetto alla potenza installata;
    elevato costo iniziale degli impianti.

    Le principali applicazioni dei sistemi fotovoltaici sono:
    • impianti per utenze collegate alla rete in bassa tensione;
    • centrali fotovoltaiche, generalmente collegate alla rete in
    media tensione;
    • impianti per utenze isolate dalla rete che prevedono l’utilizzo
    di batterie (rifugi, pozzi, sistemi di segnalazione stradale e
    navale, ecc...);
    • piccole reti isolate per l’alimentazione di villaggi di limitata
    estensione non raggiunti dalla rete elettrica.

    Le due tipologie di impianti fotovoltaici collegati alla rete possono
    essere distinte in base alla loro potenza; fino a 20 kWp (kiloWatt di
    picco) si parla di piccoli impianti, oltre si parla di centrali
    fotovoltaiche.

    Il presente documento ha lo scopo di fornire una panoramica di
    queste due applicazioni.

    Impianti fotovoltaici con potenza non superiore a 20 kWp
    Tali impianti sono particolarmente indicati per installazione su
    immobili di privati cittadini, di attività commerciali e di piccole
    aziende.
    L'energia prodotta è generalmente destinata a ridurre i prelievi
    dalla rete ed i conseguenti costi sostenuti per la fornitura di energia
    elettrica. L' esercizio richiede una limitata manutenzione e minimi
    oneri di gestione.
    Impianti fotovoltaici con potenza superiore a 20 kWp
    Tali impianti vengono realizzati principalmente da imprese
    interessate alla produzione di energia elettrica sia per
    l'autoconsumo che per la vendita.
    5

    I costi di gestione connessi all'esercizio dell'impianto crescono,
    arrivando a comprendere alcuni oneri fiscali e la gestione del
    contratto di vendita dell'energia, mentre la manutenzione rimane
    comunque limitata.
    A volte l'installazione di questa tipologia di impianto richiede dei
    costi aggiuntivi per la realizzazione di una linea elettrica idonea al
    trasporto dell'energia prodotta.

    I componenti di un impianto fotovoltaico
    • moduli fotovoltaici;
    sono i pannelli che ospitano le celle fotovoltaiche di silicio, che
    può essere monocristallino, policristallino o amorfo. Ogni modulo
    converte l'energia solare incidente in energia elettrica in corrente
    continua, normalmente ha una potenza compresa tra 80 e 300
    Watt, occupa una superficie inferiore a 1,5 metri quadri e pesa
    circa 18 kg.
    • strutture di sostegno dei moduli;
    sono le strutture che sorreggono i moduli e, in caso di
    installazione su superficie piana, li orientano dando loro
    un'inclinazione rispetto al piano orizzontale normalmente, in
    Italia, di circa 30°. Possono essere in acciaio zincato a caldo o in
    alluminio, e vengono vincolate sulla superficie di installazione
    mediante degli ancoraggi o delle zavorre.
    Alcuni impianti fotovoltaici utilizzano delle strutture di sostegno
    che durante l’arco della giornata cambiano l’inclinazione e
    l’orientamento dei moduli fotovoltaici. Questa funzione permette
    all’impianto fotovoltaico di seguire il percorso del sole durante le
    ore della giornata e conseguentemente di aumentare la
    produzione di energia elettrica. Questo tipo di strutture, il cui
    movimento prende spunto da quello dei girasoli, vengono
    chiamate “inseguitori” o “tracker”.
    • inverter;
    è un dispositivo elettronico che consente di adeguare l'energia
    elettrica prodotta dai moduli alle esigenze delle apparecchiature
    elettriche e della rete, operando la conversione da corrente
    continua a corrente alternata con una frequenza di 50 Hertz.
    Normalmente gli inverter incorporano dei dispositivi di protezione
    e interfaccia che determinano lo spegnimento dell'impianto in
    caso di black-out o di disturbi della rete.
    • sistema di controllo;
    è un dispositivo elettronico che comunica con l’inverter e con
    eventuali sensori accessori (misure meteorologiche ed elettriche).
    Mediante tale apparecchiatura è possibile tenere sotto controllo il
    funzionamento dell’impianto, registrare le misure su un PC e
    visualizzare alcune grandezze caratteristiche su schermi o display
    luminosi.
    Esistono anche applicazioni più sofisticate che consentono di
    inviare dati e l’eventuale presenza di guasti via internet, e-mail,
    SMS.
    • misuratori di energia;
    sono degli apparati che vengono installati sulle linee elettriche e
    misurano l'energia che li attraversa, ad esempio vengono utilizzati
    per conteggiare l'energia prodotta dall'impianto e quella immessa
    in rete.
    • quadri elettrici e cavi di collegamento.
    quadri, cavi, interruttori ed eventuali ulteriori dispositivi di
    protezione sono i componenti elettrici che completano l'impianto.
    Schema semplificato di un impianto fotovoltaico connesso alla rete
    Dove puo' essere installato
    I moduli fotovoltaici possono essere collocati su tetto (sia piano che
    a falda) su facciata o a terra.
    La decisione in merito alla fattibilità tecnica si basa sull'esistenza
    nel sito d'installazione dei seguenti requisiti, che dovranno essere
    verificati dal progettista/installatore in sede di sopralluogo:
    • disponibilità dello spazio necessario per installare i moduli (per ogni
    kWp di potenza installata occorrono circa 7/8/12 mq di moduli in
    silicio mono/policristallino/amorfo);
    • corretta esposizione ed inclinazione della suddetta superficie. Le
    condizioni ottimali per l'Italia sono:
    o esposizione SUD (accettata anche SUD-EST, SUD-OVEST, con
    limitata perdita di produzione)
    o inclinazione 30-35° gradi;
    • assenza di ostacoli in grado di creare ombreggiamento.
    posa “retrofit” sopra il tetto
    posa integrata nella copertura
    posa su terrazzo
    posa integrata in facciata verticale
    Quanta elettricità produce
    La produzione elettrica annua di un impianto fotovoltaico può
    essere stimata attraverso un calcolo che tiene conto:
    • della radiazione solare annuale del luogo;
    • di un fattore correttivo calcolato sulla base dell'orientamento,
    dell'angolo d'inclinazione dell'impianto e di eventuali ombre
    temporanee;
    • delle prestazioni tecniche dei moduli fotovoltaici, dell'inverter e
    degli altri componenti dell’impianto;
    • delle condizioni operative dei moduli (con l’aumento della
    temperatura di funzionamento diminuisce l’energia prodotta).
    La potenza di picco di un impianto fotovoltaico si esprime in kWp
    (chilowatt di picco), cioè la potenza teorica massima che l’impianto
    può produrre nelle condizioni standard di insolazione e temperatura
    dei moduli (1000 W/mq e 25°C).
    La mappa a destra (Fonte:Phébus)
    mostra la produzione elettrica annua
    per un impianto fotovoltaico da 1
    kWp, installato in Italia,
    considerando le migliori condizioni
    locali d'installazione (inclinazione 30°
    rispetto all’orizzontale, orientamento
    a SUD, assenza ombreggiamenti).
    Nella tabella sottostante
    (Fonte:Phébus) sono riportati i
    fattori di correzione per inclinazione
    ed orientamento diversi da quelli
    ottimali alle latitudini italiane. I
    riquadri colorati indicano posizioni da
    evitare, a meno di vincoli
    architettonici imposti.
    Si conclude che un impianto da 1 kWp in Italia centrale può
    contribuire a coprire circa il 40% dei consumi elettrici medi di una
    famiglia (3000 kWh/anno).

    Il ciclo di vita di un impianto
    non ci credo 25 anni e esagerato
    Nelle analisi tecniche ed economiche si usa accreditare l’impianto di
    una vita complessiva di 25 anni.
    Se si considerano separatamente i componenti economicamente
    più rilevanti, si ha:
    i moduli monocristallini e policristallini, che attualmente è la
    tipologia più venduta al mondo, hanno una durata di vita da 25 a
    30 anni, con una diminuzione delle prestazioni energetiche
    inferiore al 20%. Generalmente la garanzia, fornita dai produttori
    sul mantenimento di tali prestazioni, arriva a coprire 25 anni. I
    moduli in silicio amorfo, che sono meno costosi, hanno una perdita
    di rendimento del 30% nei primi mesi, per poi stabilizzarsi
    gradualmente.
    La tecnologia più recente, quella dei "film sottili”, dovrebbe a
    breve unire i vantaggi di entrambe le altre tecnologie: il prezzo
    basso del silicio amorfo e l’alta efficienza e l’affidabilità dei prodotti
    cristallini.
    gli inverter, apparecchi ad elevata tecnologia, hanno una durata
    nel tempo abbastanza lunga, ma generalmente inferiore a quella
    dei moduli; il loro costo è relativamente contenuto.
    Un impianto fotovoltaico è un sistema completamente modulare, e
    la sostituzione di un qualsiasi componente è generalmente facile e
    veloce, a condizione che questa sostituzione sia prevista nella fase
    di progetto.
    Autorizzazioni per l’installazione
    Nei casi in cui il luogo di installazione non sia in una zona
    sottoposta a vincoli (di tipo ambientale; storico; artistico;
    paesaggistico...), gli impianti fotovoltaici di potenza fino a 20kWp
    possono essere installati senza alcuna autorizzazione; é sufficiente
    una semplice dichiarazione di inizio attività, come richiesto per
    qualsiasi tipo di lavoro di manutenzione straordinaria.
    Se si tratta di un edificio in costruzione è preferibile integrare
    l’impianto fotovoltaico nella licenza stessa dell'edificio in
    costruzione.
    Qualora l'impianto venga installato in un'area protetta, bisognerà
    richiedere all'autorità competente sul territorio (l'ente locale, l’ente
    parco, la sovrintendenza ai beni culturali,…) un “nulla osta”.
    In alcuni casi è necessaria un’autorizzazione a costruire mediante
    Procedimento Unico concessa dalla Regione (o alla Provincia
    delegata).
    E’ sempre consigliato d’informarsi presso gli uffici comunali per
    verificare che non ci siano ulteriori problemi.
    Costi di un impianto fotovoltaico
    Il costo “chiavi in mano” per un installazione standard di un
    sistema da 1 kWp è pari a circa 6.500 – 7.000 euro (IVA al 10 %
    esclusa).
    La maggior parte del costo è dovuta all'investimento in materiali, di
    cui i moduli rappresentano la percentuale più alta.
    Una corretta preventivazione può esser fatta solamente a valle di
    un sopralluogo che valuti accuratamente le caratteristiche del sito
    d’installazione.
    Questo perché il costo può variare, a seconda che l’installazione
    avvenga a terra, su fabbricati nuovi o già esistenti, che la posa sia
    in sovrapposizione o integrazione della copertura, che si debbano
    sostenere spese per i permessi di costruzione, allacciamento alla
    rete, cavi che coprano grandi distanze (pannelli-inverter e inverterquadro
    utente), utilizzo di attrezzature durante il montaggio (gru,
    impalcature).
    Il costo annuo di manutenzione è in generale basso, normalmente
    nelle analisi economiche si stima nell’intorno dell’1% del costo
    d’impianto, da conteggiare sull’intera vita.
    In tale stima sono compresi anche gli eventuali costi di
    manutenzione straordinaria, dovuti alla riparazione o sostituzione
    di qualche componente dell’impianto.
    Il costo di esercizio dipende dalla taglia dell’impianto.
    Per impianti con potenza fino a 20 kWp è limitato al canone annuo
    da pagare alla società elettrica per l’installazione e la gestione dei
    sistemi di misura dell’energia prodotta ed immessa in rete.
    Incentivi per l’installazione
    In Italia, da settembre 2005, è attivo un meccanismo di
    incentivazione, spesso definito “Conto Energia”, per la produzione
    di energia elettrica mediante impianti fotovoltaici. A febbraio 2007
    sono state introdotte radicali modifiche allo schema originario.
    La caratteristica fondamentale di questo sistema di incentivazione è
    quella di remunerare l'energia prodotta dall'impianto con una tariffa
    incentivante. In altre parole è come se lo Stato riconoscesse ai
    cittadini e alle aziende proprietari di impianti fotovoltaici un
    contributo sulla produzione di energia elettrica. Tale energia è
    misurata in kWh (chilowattora).
    La tariffa incentivante può essere concessa a tutti gli impianti
    fotovoltaici connessi alla rete elettrica nazionale o alle piccole reti
    rurali, e l’ente predisposto ad erogare questo incentivo è il GSE
    (Gestore dei Servizi Elettrici – ex GRTN).
    Le modifiche introdotte a febbraio 2007 prevedono che la richiesta
    al GSE per la concessione della tariffa incentivante debba esser
    fatta immediatamente dopo l’inizio del funzionamento dell’impianto
    fotovoltaico (entrata in esercizio). L’incentivo viene concesso per
    una durata di 20 anni.
    Sono disponibili incentivi per tutte le richieste ammesse fino ad una
    potenza cumulata pari a 1200 MW.
    Al raggiungimento di tale limite saranno disponibili ulteriori 14 mesi
    per presentare le richieste ed ottenere comunque il riconoscimento
    dell’incentivo. Ciò assicura tutti colore che intraprendono la
    realizzazione di un impianto fotovoltaico di poter beneficiare del
    conto energia.
    L’incentivo in conto energia può essere utilmente cumulato con uno
    tra i due seguenti benefici:
    i risparmi in bolletta del “Net Metering” (vedi più avanti) per gli
    impianti fino a 20kWp;
    la vendita dell’energia immessa in rete (l’energia prodotta e non
    autoconsumata).
    La seguente tabella mostra il valore dell’incentivo nel 2007 e 2008
    a seconda dell’appartenenza dell’impianto ad una fascia di potenza,
    ed alla tipologia di installazione.

    Tariffe dell’incentivo in base alla tipologia di
    Dimensioni installazione dell’impianto

    Nessuna integrazione
    architettonica (1)
    Parziale integrazione
    architettonica (2)
    Integrazione
    architettonica 3
    da 1 a 3 kWp 0,40 €/kWh 0,44 €/kWh 0,49 €/kWh
    oltre 3,
    fino a 20 kWp 0,38 €/kWh 0,42 €/kWh 0,46 €/kWh
    oltre 20 kWp 0,36 €/kWh 0,40 €/kWh 0,44 €/kWh
    L’incentivo è incrementato del 5% nei seguenti casi:
    • impianti a terra di potenza superiore a 3 kWp se, nell’arco
    dell’anno, almeno il 70% dell’energia prodotta viene
    autoconsumata;
    • impianti a servizio di scuole pubbliche o parificate;
    • impianti a servizio di strutture sanitarie pubbliche;
    • impianti con integrazione architettonica che vadano a sostituire
    coperture in eternit o comunque contenenti amianto;
    • impianti a servizio di enti locali con popolazione residente inferiore
    a 5000 abitanti.
    1 Queste tariffe si applicano in caso di installazioni a terra. Si applicano anche agli impianti costituiti
    da inseguitori solari posizionati a terra e agli impianti su edifici in assenza di parziale o totale
    integrazione architettonica (colonne 2 e 3 della tabella).
    2 La tariffa relativa alla “parziale integrazione architettonica” viene riconosciuta se rispettate alcune
    condizioni fissate per l’inserimento dei moduli fotovoltaici su un edificio. Rientrano ad esempio in
    questa tipologia le installazioni su tetto a falda purché i moduli siano paralleli alla falda, o in generale
    su terrazzo piano con i moduli nascosti dalla eventuale balaustra del terrazzo.
    3 La tariffa relativa alla “integrazione architettonica” viene riconosciuta agli impianti fotovoltaici i cui
    moduli sostituiscono materiali di rivestimento di edifici e fabbricati. Rientrano ad esempio in questa
    tipologia le installazioni su tetto purché i moduli sostituiscano le tegole del tetto, su pensiline,
    pergole, tettoie in cui la struttura della copertura sia costituita dai moduli fotovoltaici.

    Inoltre, gli impianti fotovoltaici i cui soggetti responsabili sono enti
    pubblici, sono considerati alla pari degli impianti completamente integrati
    a prescindere della tipologia d’installazione. Beneficiano, quindi, della
    tariffa incentivante più alta per le diverse taglie di potenza.
    I titolari di impianti installati a servizio di edifici o unità immobiliari in
    regime di Net Metering hanno diritto ad una maggiorazione della tariffa
    fino al 30% se dopo l’installazione dell’impianto FV eseguono interventi di
    Efficienza Energetica producendo una Certificazione che dimostri la
    riduzione dei consumi (elettrici e termici).
    Sono disponibili, dal 2007, incentivi per tutte le richieste ammesse
    fino ad una potenza cumulata pari a 1200 MW.
    Al raggiungimento di tale limite saranno disponibili ulteriori 14 mesi
    per presentare le richieste ed ottenere comunque il riconoscimento
    dell’incentivo (24 mesi per impianti di soggetti pubblici).
    Ciò assicura tutti coloro che intraprendono la realizzazione di un
    impianto fotovoltaico di poter beneficiare del conto energia.
    Altri incentivi per l’installazione di impianti fotovoltaici possono
    essere erogati dalle Regioni e dalle Province.
    Qualora questi siano “in conto capitale” possono essere cumulati
    agli incentivi “in conto energia” solo se la quota di incentivo in
    conto capitale non supera il 20% del costo dell’impianto.
    Altro tipo di incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti
    rinnovabili sono i “Certificati Verdi”, titoli riconosciuti dal GRTN che
    possono essere venduti e acquistati ad un prezzo fissato.
    Qualora vengano riconosciuti certificati verdi per la produzione di
    energia elettrica non si possono richiedere incentivi in conto
    energia.
    Citiamo inoltre i Titoli di Efficienza Energetica, chiamati “Certificati
    Bianchi”, che possono essere percepiti in funzione dell’energia
    prodotta da fonti rinnovabili.
    Anche questi titoli hanno un mercato ed è quindi possibile ottenere
    degli introiti mediante la loro vendita ma non possono essere
    cumulati con gli incentivi in conto energia.

    Il Net Metering
    Il “net metering” o “scambio di energia alla pari” è un meccanismo
    che regola l’immissione ed il prelievo dell’energia elettrica dalla rete
    (Delibera AEEG 224/2000 e 28/2006). E’ un servizio erogato dalla
    società elettrica che esegue l’allacciamento dell’impianto
    fotovoltaico alla rete pubblica.
    Possono giovare di questo sistema tutti gli impianti allacciati alla
    rete che producono energia elettrica mediante l’utilizzo di fonti
    rinnovabili e che hanno una potenza compresa tra 1 e 20 kW4
    (fotovoltaico, mini-eolico, mini-idro...), per tutta la durata di vita
    utile dell’impianto.
    Il funzionamento è il seguente: l’energia (kWh) prodotta
    dall’impianto e non assorbita dalle utenze elettriche (lampade,
    elettrodomestici, macchinari...) viene immessa in rete e misurata
    da un apposito contatore. Alla fine dell'anno la società elettrica
    effettua un conguaglio tra energia assorbita ed energia immessa; al
    cliente viene rimborsata una quota dell’energia assorbita pari a
    quella immessa in rete durante l’arco dell’anno.
    Non è prevista alcuna remunerazione dell'eventuale saldo positivo
    d’energia immessa in rete, risultante dal conguaglio annuale, ma
    questa quantità d'energia elettrica può essere portata a credito per
    gli anni successivi, fino ad un massimo di tre anni. Se l'impianto è
    sovradimensionato rispetto ai consumi ed il credito è sistematico,
    esso viene di fatto perduto.
    Il Net Metering può essere cumulato con il beneficio proveniente
    dal meccanismo di incentivo in conto energia.
    La vendita di energia elettrica
    La parte di energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico che
    non viene consumata dalle utenze (illuminazione, elettrodomestici,
    macchine, ecc…) viene ceduta alla rete elettrica di distribuzione.
    Tale quota di energia può essere venduta al GSE (Gestore dei
    Servizi Elettrici) ad un prezzo stabilito dall’Autorità dell’Energia
    Elettrica e del Gas.
    4 La Legge Finanziaria 2008 ha esteso tale limite a 200 kW. Al momento della stesura di tale Guida
    sono in corso di definizione i decreti del Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente per
    rendere tale estensione operativa.

    Per poter vendere energia elettrica è necessario:
    avere una P.IVA;
    stipulare ogni anno una convenzione con il GSE che ha un costo
    variabile in funzione dell’energia venduta;
    espletare le pratiche per l’officina elettrica (solo per impianti>20kWp).
    La vendita dell’energia elettrica esclude la possibilità di beneficiare
    del servizio di “Net Metering”.
    Vendita dell’energia o Net Metering?
    Il proprietario di un impianto con potenza da 1 a 20 kWp ha dei
    benefici economici maggiori nello scegliere il servizio di Net Metering,
    se la quantità di energia elettrica prodotta dall’impianto non supera i
    propri consumi su base annua.
    Con il Net Metering si semplificano inoltre tutti gli adempimenti
    amministrativi ed i costi connessi.
    Valutazioni sul ritorno dell’investimento
    Prendendo come esempio un impianto da 3 kWp installato sul tetto
    di un edificio con le seguenti caratteristiche:
    • costo “chiavi in mano”: 19.500 euro + IVA (10%);
    • ricavi da incentivo: 0,44 euro per kWh prodotto (fino al 20° anno);
    • risparmio sulla bolletta elettrica: 0,18 euro per kWh prodotto per
    tutta la vita utile dell’impianto (Net Metering);
    • costi di manutenzione: 100 euro/anno;
    • costi di esercizio: 55 euro/anno circa.
    Gli strumenti di Finanziamento e Assicurazione
    La realizzazione di un impianto fotovoltaico comporta un esborso di
    denaro che viene compensato nel corso di alcuni anni. Per limitare
    tale esborso è possibile utilizzare uno dei finanziamenti ad hoc
    concesso da un istituto bancario.
    Se si utilizzano tali strumenti è possibile pagare l’impianto
    mediante delle rate, normalmente semestrali, che vengono
    parzialmente o totalmente “coperte” dagli utili derivanti
    dall’esercizio dell’impianto fotovoltaico e dai risparmi sulla bolletta
    elettrica.
    Enel.si ha sviluppato delle convenzioni con i seguenti istituti
    bancari:
    • Gruppo Monte dei Paschi di Siena;
    • Banca Popolare di Sondrio;
    • IRFIS – Gruppo Capitalia;
    • Prestitempo – Deutsche Bank.

    Mediante queste convenzioni i clienti Enel.si possono ottenere dei
    finanziamenti con caratteristiche vantaggiose, appositamente
    studiate per l’installazione di impianti fotovoltaici.
    Un ulteriore strumento è costituito da prodotti assicurativi dedicati
    ad impianti fotovoltaici. La caratteristica principale di tali
    assicurazioni è quella di coprire anche il rischio derivante dalla
    mancata produzione e quindi dalla perdita dell’incentivo in conto
    energia oltre ai rischi derivanti da eventi dolosi, catastrofici e
    guasti.
    Leggi, delibere e circolari di riferimento
    • Delibera Autorità Energia Elettrica e Gas (AEEG) 224/2000
    • Decreto Legislativo 387/2003
    • Delibera Autorità Energia Elettrica e Gas (AEEG) 28/2006
    • Decreto Ministeriale 19/02/2007
    • Delibera Autorità Energia Elettrica e Gas (AEEG) 88/2007
    • Delibera Autorità Energia Elettrica e Gas (AEEG) 89/2007
    • Delibera Autorità Energia Elettrica e Gas (AEEG) 90/2007
    • Delibera Autorità Energia Elettrica e Gas (AEEG) 280/2007
    • Circolare Agenzia delle Entrate 46/E del 19 luglio 2007
    • Legge 244/2007 (Legge Finanziaria 2008)
     
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  2. karen.83
     
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    Integro qualcosa:

    oltre a ciò

    sistema di controllo;
    è un dispositivo elettronico che comunica con l’inverter e con
    eventuali sensori accessori (misure meteorologiche ed elettriche).
    Mediante tale apparecchiatura è possibile tenere sotto controllo il
    funzionamento dell’impianto, registrare le misure su un PC e
    visualizzare alcune grandezze caratteristiche su schermi o display
    luminosi.
    Esistono anche applicazioni più sofisticate che consentono di
    inviare dati e l’eventuale presenza di guasti via internet, e-mail,
    SMS.
    • misuratori di energia;
    sono degli apparati che vengono installati sulle linee elettriche e
    misurano l'energia che li attraversa, ad esempio vengono utilizzati
    per conteggiare l'energia prodotta dall'impianto e quella immessa
    in rete.

    metterei pure il sistema antifurto, come ad esempio il modulo della VMC ENG, nico al momento, che integra le funzionalità sopra elencate a quella di antifurto.

    sistema ELIOSNET della vmceng
     
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1 replies since 30/7/2009, 07:52   899 views
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