Stufe a biomassa, pellet e altro

Posts written by castelloromano

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    Chiedo venia...lo schema pubblicato è piccolissimo...cmq molto semplice e funzionale...non richiede nemmeno taratura! Infatti basta la forte escursione resistiva della fotoresistenza (da qualche megaohm a pochi kiloohm) per portare il transistor NPN dall'interdizione alla saturazione. Infatti, avendo R2 valore di 10 K, basta che la fotoresistenza scenda sotto i 180 k - circa- per portare il transistor in conduzione Provato con diversi transistor (BD137 - BC237-BC317-BC207) e con diodi led da 5mm e da 3 mm, ed ha sempre funzionato bene. Il costo totale, considerando che un relè puo costare un paio di euro...e lo stesso per la fotoresistenza,.....sarà al max di 4/5 euro.

    Piccola svista: nella fretta di disegnare in bella copia lo schema, ho dimenticato il diodo in antiparallelo alla bobina del relè. Il tutto funzionerebbe lo stesso,.... ma la precisione......


    Ho ingrandito l'immagine. Elettropellet

    Edited by elettropellet - 25/1/2016, 23:00
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    Fatto! Con un comune transistor BD137 e un paio di altri componenti si riesce a far eccitare il relè quando il led si accende. Ovviamente la fotoresistenza deve essere ben schermata dalla luce ambiente. Lunedi posto il semplice schema. massimiliano
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    Se si vuole avere il relè sempre eccitato quando la fotoresistenza è illuminata, bisogna chiaramente togliere C1 e R4. Non solo: da quanto posso vedere, la fotoresistenza è collegata all'ingresso invertente (-); ciò significa che,se illuminata , abbasserò la sua resistenza, alzando il potenziale dell'ingresso invertente. CIò causerà l'abbassamento della tensione di uscita, con conseguente interdizione del transistor. Viceversa, al buio, la fotoresistenza alzerà la sua resistenza, e quindi la tensione all'ngresso invertente si abbasserà. Quando questo valore sarà inferiore al valore sull'ingresso "+", il transistor passerà in conduzione. In pratica, gli ingressi dell'operazionale dovrebbero essere scambiati. Oppure,, più semplicemente si possono scambiare tra loro la fotoresistenza e la resistenza R1. Credo cmq si possa ottenere lo stesso risultato senza "scomodare un operazionale, ma soltanto lavorando sulla polarizzazione di un transistor Npn. Vedremo cosa si riuscirà a fare.
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    ok per la soluzione. Ho letto soltanto adesso l'articolo dello schema "critico", e in effetti quel circuito (al di là delle altre criticità! ci sono un paio di contraddizioni nell'articolo) fa solo accendere il relè per un breve tempo (proporzionale alla capacità del condensatore),.... ma mi pare la tua esigenzxa fosse diversa: il relè deve restare eccitato finchè il led "allarme" resta acceso. o no? Bene comunque per la soluzione proposta da elettro. Vediamo se questo fine settimana riesco a tirare qualcosa fuori dal cilindro.
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    Anche il condensatore non serve a niente, messo lì. Quando il transistor conduce, porta a massa il contatto del relè e stop. Il problema è che , con questo collegamento, il transistor passa in conduzione quando la fotoresistenza è al buio. COn l'operazionale collegato in questo modo, quando la fotoresistenza è illuminata il transistor è interdetto
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    VAdo così...a occhio...quando il led illumina la fotoresistenza, la sua resistenza si abbassa - appunto, alzando il potenziale sul pin "invertente" dell'operazionale (quello indicato con il segno "-"). In questo modo l'uscita dell'operazionale diviene negativa . Quindi all'accensione del led il relè si dis-eccita. Questo in teoria. In pratica il relè non si eccita mai, per via della resistenza R4. Se l'alimentazione è a 12v, e il relè è a 12v, la R4 a cosa serve?
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    Le fotoresistenze sono sensibili alla luminosità dei led. Il problema è che un led rosso, normale, emette davvero poca luce. . Però , se riesci a mettere a contatto il led rosso alla fotoresistenza, magari qualcosa puoi fare. Chiaramente, la fotoresistenza non eccita direttamente il relè, ma deve andare a polarizzare un transistor.
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    Io ci ho provato, bruciando dei piccoli ciocchetti che avevo tagliato a misura per fare la prova. Prima ho dovuto sagomare una lamiera, per costruire una specie di “imbuto in modo da aumentare la larghezza del crogiolo, e per non mettere direttamente i ciocchetti nel braciere. La temperatura dei fumi, che normalmente a P1 sta sui 120 gradi , quando si bruciava anche la legna arrivava a superare i 160, quasi la stessa temperatura che ho con il solo pellet a P3. Quindi – ferme restando le varie considerazioni che ho letto sullo sporco ed altro – senz’altro c’è un giovamento dal punto di vista del calore prodotto. Certamente il sistema è poco pratico, e quindi il gioco non vale la candela. Io l’ho fatto per prova, ma chiaramente non è un sistema da adottare normalmente.
    Un saluto a tutti.
    massimiliano
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    Bè, certo…si stanno soltanto facendo ipotesi. Io comunque resto dell’idea (ma solo un’idea) che l’ATM con dei falsi contatti sulle sue uscite, non possa averli considerati “comandi”; fosse successo sui pin di ingresso, potrei capirlo (è successo anche a me con altri microprocessori!). L’HC4094, che è uno shift register 8 bit (prende dati seriali in ingresso e li fornisce in parallelo sulle 8 uscite) , e potrebbe essere lui, a essersi guastato in seguito ai falsi contatti. Ritengo – senza aver visto le schede – che esso si trovi sulla scheda dei display :sarebbe utile vedere se ai suoi ingressi arrivano i segnali “data” e “clock”, che dovrebbero pilotarlo. Se i segnali in ingresso ci sono, ma i display restano spenti, bè….è il male minore. Se non ci sono, ovviamente il guasto è a monte. Resto scettico sulla rottura dell ATM semplicemente perché – lavorandoci – non mi capita quasi mai di trovare processori “morti”: magari hanno qualche ingresso/uscita che può essersi guastato, e quindi qualche funzione non può essere effettuata, ma le altre funzioni le fanno tutte. Nel tuo caso, se il display non si accende …magari qualche relè che scatta o qualche altro “segno di vita” dovrebbe esserci. Comunque, controlla se puoi i segnali data e clock sul HC e poi vedi. Tutto questo, ovviamente,te lo dico senza aver visto le schede, quindi magari sono cose che magari tu hai già pensato di fare.
    Buon lavoro.
    massimiliano
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    Ciao, ho letto con attenzione quanto hai scritto. Da quello che dici, nello smontare le schede il display per un attimo ha funzionato. Ciò indica che c’erano dei falsi contatti. Eventuali falsi contatti ripetuti, se si verificavano sui pin di uscita dell’ ATM (intendo “sui pin che pilotano il display”), difficilmente possono essere interpretati come “reset generale”. Anche perché un eventuale reset del processore…avrebbe rilanciato il programma dall’inizio. Sicuro che non ci siano altre piste danneggiate?
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    Ciao. Io ho la VMA 21kw, e devo dire che ho bruciato pellet di tutti i tipi (...e non solo)...la stufa digerisce tutto. Ovviamente il rendimento è diverso, ma intervenendo sui parametri diciamo che si può riuscire a sfuttare al massimo il pellet che si ha a disposizione. Se invece la tua domanda era rivolta a sapere "quale pellet può causare malfunzionamenti ...intasamenti...incrostazioni.." bè, chiaramente dipende anche da altri parametri (canna fumaria...tiraggio..etc. se ne parla spessissimo sul forum) . A ogni modo sulla mia non ho mai avuto questi problemi (bracere rotante...non so se ce l'ha anche la tua). Per il resto, quoto MarioPagnanelli
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    "So' cartacce!", come si dice dalle mie parti. Stando così le cose, è più probabile che si sia proprio danneggiato il micro..."fisicamente, intendo, che non un "guasto software". Ciò non sposta il problema, nè lo risolve. Certo una bella rogna. Se i clock ci sono mi pare si possa fare poco altro. Almeno parlando così, "a distanza".
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    Ciao....ho dato una occhiata veloce al data sheet del timer. Non credo possa essere un problema di batteria, perchè il timer è alimentato normalmente sul pin 8 dall'alimentazione del circuito. Solo in caso di black out, un circuito interno commuta sulla batteria, in modo da non perdere l'ora e le impostazioni della data. A ogni modo, se puoi, con un oscilloscopio verifica che il circuito oscilli, sui pin del quarzo 1 e 2. Se questa prova è ok, verifichi sul pin scl (non ricordo se è il pin 5 o il 6, ) ; il clock dovrebbe essere di 100 kHz. (In assenza di clock. su questi pin devi avere la tensione di alimentazione -sono in configurazione pull-up_).Se anche qui è tutto ok, il guasto si sposta verso il micro. Verifica e facci sapere. Saluti e buon lavoro. massimiliano
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    I chip “timer”, in genere, lavorano su protocollo “I2C”, e non pilotano direttamente il display. I “dati” generati da questi chip vengono spediti (tramite bus I2C) al microcontroller, che a sua volta pilota il display. D’altra parte, dalla foto si vede che il connettore sulla sinistra è collegato con il micro controller lì vicino (un ATmega…)…quindi se il display ti segna 00:00, significa che il display –appunto – è pilotato correttamente dal microcontroller, ma è proprio al microcontroller che non arrivano i dati dal chip “timer”. Per questo nel post precedente ho scritto che il micro “dai sintomi sembra buono”. Almeno per come pilota il display. Poi, certo, bisognerebbe essere maghi…ma dài che vai bene.
    Buon lavoro.
    massimiliano
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    Si, stai procedendo correttamente. D'altra parte, non avendo lo schema elettrico della scheda, l'unica cosa da fare è sostituire i componenti che si reputano difettosi man mano che si va avanti. Vista la spesa piuttosto esigua della componentistica, e la pratica che a quanto pare non ti manca, probabilmente riesci a sistemarla. Dai "sintomi", non credo possa essere il microcontrollore. Ovviamente accertati che i vari componenti elettro meccanici siano tutti ben funzionanti prima di collegare il tutto alla scheda riparata. Buon lavoro. massimiliano
38 replies since 1/4/2011
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