OTTIMIZZARE LE STUFE ECOTECK HYDRO

..e in linea di massima anche le altre.. ;-)

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  1. pelletteria
     
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    Ciao a tutti, ho deciso di aprire questa discussione per descrivere in che modo, e dopo molte prove, modificando alcuni parametri di fabbrica, ho migliorato il rendimento della mia stufa a pellet Hydro secondo quanto mi ero prefissato, e avrei piacere ovviamente sentire altri pareri o soluzioni.

    Come premessa è ovvio ribadire il concetto che ognuno è responsabile delle modifiche effettuate in proprio (senza avvalersi quindi del CAT), e che quindi tale modifiche vanno fatte consapevolmente e dopo accurate prove. Le tarature con le quali le stufe escono di fabbrica sono dei buonissimi compromessi, nel senso che è privilegiata in assoluto la sicurezza, ma a scapito del rendimento specifico che ogni stufa poi avrà nella sua installazione definitiva. Sarebbe compito del CAT ottimizzare il funzionamento della stufa, ma questo richiederebbe molto tempo e prove da effettuare (oltre che €€ per i loro interventi); non trovo altresì giusto, però, che una persona, dopo aver speso diverse migliaia di €, si ritrovi in casa una stufa che non lavora nelle migliori condizioni possibili. Se una TV, per esempio, non è ben sintonizzata con i canali, abbiamo la più ampia possibilità di scelta di intervenire nella sintonizzazione, e il manuale della TV ci spiega perfettamente come fare. Con la stufa a pellet, no. C’è un preciso motivo: la sicurezza. Fra questi 2 esempi il rapporto lo potremmo definire di 1 a 10, parlando in termini di sicurezza. Per questo motivo ribadisco che le modifiche alle tarature di fabbrica vanno effettuate consapevolmente, e non “a casaccio”, in quanto è molto probabile che andremo ad abbassare il livello di sicurezza garantito dalla Ecoteck.


    OTTIMIZZAZIONE FASI ACCENSIONE & LAVORO

    {Premessa  le soluzioni che ho adottato sono state tutte pensate dopo un adeguato settaggio della combustione, ovvero del rapporto fra pellet e tiraggio, che come è noto può variare da pellet a pellet. Per raggiungere un’adeguata combustione è utilissimo utilizzare il menù pellet/tiraggio accessibile tenendo premuti contemporaneamente i tasti P6+P7, tenendo conto che ad ogni valore (da -5 a +5), sia per il pellet che per il tiraggio, corrisponde una variazione del 5% rispetto al valore base impostato nella centralina. Un consiglio: non tenete il tiraggio eccessivamente basso, è vero che si ha una bella fiamma, ma le ceneri tendono ad essere più grossolane e quindi, talvolta, ad agglomerarsi nel braciere durante la pulizia finale nella fase di spegnimento, oltre a sporcare maggiormente il vetro}.

    1) L’accensione della stufa è una fase più o meno lunga, dipendente da molti fattori ambientali e tipici dell’installazione, ma anche da alcuni fondamentali parametri inseriti nella centralina. Prima questa fase terminerà, prima entrerò in fase di lavoro.

    2) Normalmente, e questo vale in generale per tutte le macchine elettriche, meccaniche, idrauliche, i migliori rendimenti si ottengono facendole marciare all’80% della loro potenzialità; ecco perché io tengo quasi sempre la potenza di lavoro a 4. Prima riuscirò a marciare a potenza 4, prima terminerà lo Stop&Go di cui al punto 3.

    3) Come è noto, dopo la fase di accensione, le stufe Ecoteck Hydro attivano il circolatore dell’acqua al raggiungimento dei 51 °C impostati nel parametro PR15, per poi rifermarlo, quando riscende sotto ai 49 °C. Questo Stop&Go si ripete fin quando l’acqua di ritorno dall’impianto dei termosifoni si stabilizza e non scende più sotto 49 °C, a quel punto il circolatore rimane in marcia e la temperatura continua a salire. Prima questa fase terminerà, prima il circolatore marcierà a regime, garantendo il riscaldamento a tutte le stanze della casa.

    Riassumendo, l’obbiettivo che volevo raggiungere era diminuire il tempo necessario all’accensione, in modo che  la stufa andasse il prima possibile in “LAVORO”, ovvero all’80% della sua potenzialità, in modo che  riuscisse a scaldare il più velocemente l’acqua dell’impianto dei termosifoni, in modo che  la pompa di circolazione entrasse il prima possibile in marcia costante, scaldando i termosifoni e quindi la casa.

    ECCO COME HO FATTO

    [In questa discussione ( https://stufapellet.forumcommunity.net/?t=38485638 ) potete scaricare il manuale installatore e la lista parametri della Ecoteck].

    Osservando a pag.19 del manuale installatore Ecoteck il grafico relativo all’accensione, si vedono i parametri che entrano in gioco durante l’accensione della stufa.
    Dopo aver cronometrato un po’ di tempi di accensione lasciando invariati i parametri di fabbrica, mi sono accorto che, ad esempio, potevo diminuire leggermente il PR31 e il PR33, ottenendo di far partire prima l’estrattore fumi e nel contempo avere un delta di temperatura richiesto (per il passaggio a fase successiva) più basso in modo da compensare la minor temperatura raggiunta dalla candeletta (proprio per la modifica del PR31) in fase di preriscaldo.
    In questa maniera la fiamma si innesca lo stesso ma in minor tempo, e si ha quindi un più rapido passaggio alla fase di “Fiamma Presente”.
    Questa successiva fase è regolata sempre dal PR33 ma anche dal PR02, che ne determina l’effettiva durata. Anche qui, visto che una volta innescata la fiamma la temperatura saliva relativamente veloce, abbassando il tempo in PR02, avevo un più rapido passaggio alla fase di “Lavoro”, e quindi la stufa si portava subito alle regolazioni di pellet e tiraggio della potenza 4, passando prima per le altre; non c’è quindi il pericolo di soffocare la fiamma, perché la stufa prima si porterà alla potenza 1, e ogni 40 secondi alle altre successive, fino a raggiungere la potenza 4.
    Per scongiurare ulteriormente questa ipotesi, poiché a fine fase di accensione il braciere si trovava sempre abbastanza pieno di pellet, ho diminuito entrambi i PR34 e PR05, ovvero la marcia della coclea durante “Attesa Fiamma” e “Fiamma Presente”.
    In queste condizioni, rispetto all’originale la stufa ci mette 3 minuti in meno ad andare in “Lavoro” dal momento che ho premuto il tasto di accensione, mantenendo sempre la giusta quantità di pellet nel braciere.

    Raggiunta la fase di Lavoro, con la stufa che viaggia a potenza 4, ho abbassato sensibilmente (da 51 a 40 °C) il PR15, cioè la soglia di temperatura dell’acqua per attivare la pompa di circolazione. E’ vero che lo Stop&Go rimane, ma dura molto meno, in quanto con la stufa a potenza 4, la temperatura è molto veloce nel recuperare e riportarsi sopra i 40 gradi. Così, intanto, i termosifoni iniziano già a diventare tiepidini e scambiano il tepore con l’ambiente. Inoltre, altro vantaggio, quando andremo a spegnere la stufa, la pompa di circolazione continuerà a marciare fino allo scendere dei 40 °C (PR15), e non ai 51 °C di fabbrica; a 51 gradi l’acqua è ancora abbastanza calda da scambiare calore nell’ambiente, è uno spreco arrestare immediatamente il circolatore.

    Riassumendo, questi sono i parametri che ho modificato e i relativi valori modificati:

    PR02  da 4 min. a 2 min.
    PR05  da 2.5 sec a 2.0 sec
    PR15  da 51 °C a 40 °C
    PR31  da 150 sec a 120 sec
    PR33  da 20 °C a 15 °C
    PR34  da 4.0 sec a 2.5 sec

    Un altro consiglio: dipendente dalle dimensioni della vostra casa e dalla tipologia costruttiva e dimensionamento del vostro impianto di riscaldamento, se la vostra stufa si porta frequentemente nella fase di “Lavoro Modula”, è preferibile farcela andare per raggiungimento del set temperatura acqua anziché per quello della temperatura ambiente, in quanto, in quest’ultimo caso, si arresta anche la pompa di circolazione. Con Lavoro Modula per raggiungimento del set temp. acqua, la pompa invece continua a rimanere in marcia, anche se la potenza è scesa a 1, e tornerà a quella preimpostata quando la temp. dell’acqua sarà scesa al di sotto del valore di set (n.b.  il set della temp. dell’acqua si imposta tramite i tasti P6 e P7).


    OTTIMIZZAZIONE FASE SPEGNIMENTO

    Non è in realtà una vera a propria ottimizzazione in termini di tempi, ma legata principalmente al tempo di marcia dell’estrattore fumi, e quindi del suo consumo elettrico.
    Domandandolo al CAT, mi fu risposto che la durata dello spegnimento è variabile secondo dei tempi decisi di volta in volta dalla centralina. Che superbufala!! Lo spegnimento avviene semplicemente secondo 2 ben precisi parametri, il PR13 e il PR40. Con il PR13 si decide la soglia di temperatura secondo la quale la stufa è sufficientemente raffreddata, successivamente, attraverso il PR40, parte un timer supplementare (in originale di 5 min) che, per sicurezza, tiene ancora in marcia l’estrattore fumi. Dalle prove che ho effettuato, ho visto che questi 5 minuti supplementari in realtà abbassano ulteriormente la temperatura di soli 1-2 gradi, un valore pressoché trascurabile, e quindi ho modificato il PR40 portandolo a soli 2-3 min. In questo modo, per la legge dei grandi numeri, a fine inverno il ventilatore avrà marciato dalle 7 alle 10 ore in meno, con conseguente risparmio di energia elettrica.


    ULTERIORE REGOLAZIONE PELLET

    Dopo un medio periodo di utilizzo, e controllato mediamente quale fosse la temperatura fumi solitamente raggiunta a regime, ho provato via via a fare delle modifiche tramite il menù pellet/tiraggio (tasti P6+P7), per vedere se riuscivo a raggiungere ugualmente quella temperatura di esercizio ma con valori più bassi di pellet e di tiraggio, rispetto a quelli originali della casa.
    Ovviamente quello che mi interessava di più era raggiungere lo stesso la temperatura consumando meno pellet.
    In pratica, pur arrivando a settare il pellet a -5, la fiamma era sempre bella potente tale da raggiungere la temperatura fumi di 170-180 °C alla potenza 4, e quindi, essendo tale modifica corrispondente ad un -25% del valore reimpostato di fabbrica, ho deciso di modificare tutti i parametri dal PR06 al PR10, ovvero i tempi di marcia del motore della coclea per ogni singola potenza di lavoro, abbassando del 15% il valore relativo alla potenza 4 (PR09) e modificando a scalare tutti gli altri mantenendo sempre una differenza fra ogni parametro di 0,7 sec (la differenza che c’è anche fra i valori di fabbrica).
    In questo modo, nel menù pellet/tiraggio, non devo tenere il pellet a -5 ma a 0 o -1, mantenendo così un margine di regolazione più ampio.
    Stessa cosa dicasi per il tiraggio: anche se con modifiche più lievi, ho abbassato i parametri dal PR18 al PR22 di 100 giri/min cadauno per compensare la minor quantità di pellet che cade nel braciere.
    In questo modo, sempre per la famosa legge dei grandi numeri, la coclea marcia di meno, e quindi a fine inverno avrò usato meno pellet, nonostante la temperatura fumi della stufa sia sempre rimasta la stessa, e quindi anche la temperatura dell’acqua di circolazione dei termosifoni.

    Un ultimo consiglio: anche se è un’operazione estremamente noiosa, vi consiglio di setacciare il pellet dei sacchi prima di caricarlo nel serbatoio della stufa. Basta utilizzare un bello scolapasta, meglio se con le fessure a taglio anziché con i fori. Tutta la polverina, le scagliettine e i minuscoli piccoli pezzettini che toglierete saranno uno stress in meno per la coclea della vostra stufa, in quanto questa è tutta roba che non brucia e per contro, piano piano, con il calore interno della stufa, andranno letteralmente a “cementificarsi” lungo l’elicoidale della coclea, con il risultato che il motore sforzerà di più e soprattutto, nel tempo, sarà trasportato meno pellet, a svantaggio della combustione interna.
     
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19 replies since 4/11/2010, 09:41   33894 views
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