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.CITAZIONE (paolorush @ 29/9/2010, 19:33)Quindi non è vero che le ceneri Amokè sono 0,49, giusto?
1°) Ma siamo seri, qui state discutendo di lana caprina....1° in meno 1/2° in più, vetro che si sporca che normalmente è un problema del giocattolino che avete in casa, qualche etto di cenere in più all'anno da smaltire ecc...ecc...fan parte delle regole del gioco, fino a che non ci saranno norme "obbligatorie" nel nostro Paese ognuno continuerà a far come meglio crede nel mondo delle biomasse! Sembrava che entro la fine dell'anno dovessero essere rese obbligatorie, ma tra Tullianos, bananeros e studiare molto velocemente qualche legge anti-gabbio per qualcuno prima dell'inevitabile voto, non credo proprio questo dei combustibili da biomassa sia il problema principale di questo governo.
2°) qualità "indicata" e reale: se non fossi proprio l'ultimo degli stolti l'analisi di ente terzo la farei col miglior legno senza corteccia radici e rami per avere % di cenere a norma entro lo 0,5% per resinose e 0,8% per latifoglie, quindi un pellet con l'80% di faggio è tecnicamente impossibile abbia cenere residua sotto lo 0,5%....tutto il resto son chiacchere, a cominciare dalle rese caloriche mirabolanti: calcolatevi 5 kWh/kg o 4.300 kcal/kg se preferite di P.C.I. per i vostri conti che così non vi sbagliate più di tanto, preventivando comunque che la stragrande maggioranza dei pellet non ci arriva a queste rese!
3°) va bene chiedere pareri ad altri di esperienze su un pellet specifico, ma mettete in conto che questo NON SARA' MAI uguale nel tempo: gli unici che possono dare queste certezze son produttori che vengono certificati con proprio N° identificativo obbligatoriamente stampigliato sul sacco, ma non sono normalmente delle nostre latitudini!
4°) il miglior pellet in assoluto è quello di segatura vergine di abete scortecciato, ma anche il pellet di me@da ha un P.C.I oltre le normalissime (di tanti) 4.000 kcal/kg e brucia perfettamente scaldando, ma in locale caldaia può anche andare, in stufa domestica è altamente sconsigliato!
5°) un produttore "onesto" che voglia continuare a lavorare proporrà comunque sempre un prodotto accettabile e digeribile, l'importante è non fissarsi sui miracoli nostrani, che tanta materia prima dalle nostre parti non è che ci sia, proprio per quello mi fido molto di più di prodotti importati da paesi con tanta legna a disposizione che naturalmente non han nessun interesse a mischiare con porcherie varie......e fin qui si parlava di residui degli alberi "freschi"....travi e molto altro di demolizioni edili, mobili da discarica miscelati con potature comunali e foglie e tanto altro ancora fanno o facevano parte anch'essi di un qualche albero, ma il pellet che si ricava è un'altra cosa ed assolutamente non dovrebbe essere impiegato in stufe domestiche e dovrebbe costare molto ma molto di meno!
6°) e qui la chiudo che tanto è inutile spiegare sempre le stesse cose che fra un pò anche questo post finirà inesorabilmente nel dimenticatoio e qualcuno chiederà se hai mai provato il pellet XYZ e cosa ne pensi.
7°) per finire: ti pare che utilizzando questa materia prima le ceneri, e quindi in subordine il P.C.I., possano essere quelle indicate?
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NOTA AGGIUNTIVA: attenzione ai pataccari!!
Edited by biomassoso - 28/8/2011, 20:06. -
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Così rimarrà in evidenza . -
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sempre un grande!! non finirà nel dimenticatoio... . -
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Ora è pinnato . -
Multifuoco System.
User deleted
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pensi che tramite una formale richiesta al CODACONS si potrebbe ottenere qualcosa?
normativa certa e trasparente a difesa del consumatore.. -
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Chiusa e in evidenza. Lasciamola come una guida. . -
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La verifica della vericidità del N° di registrazione la si può fare da questo sito:
www.dincertco.de/en/search_for_cert...ration_no_.html
Edited by Lupo Dell'Appennino - 1/5/2012, 13:38. -
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non è la verità assoluta ma può sempre servire
nella prima parte la PANIZ parla di stufe a pellet, nella seconda il presidente di ASSOPELLET ne spiega la qualità
http://www.radio24.ilsole24ore.com/player/...-mrkilowatt.mp3. -
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ecchetedevodì.....tanto qui in IT con questi ci si deve confrontare, e son gli stessi che rilasciano le ENPLUS italiote, la prima ad usufruirne è stata ITP.......
N.B. basta vedere quale sia la lavorazione del loro TOP CLASS per avere qualche giustificato dubbio sul valore di cenere
produzione cippato per pellet
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Ma qualcuno aveva il minimo dubbio?
Corteccia?
Buonaaaaa, evvai......quel che passa...ingrassa!
Alcuni li chiamano Ad, altri managers, altri ancora (omissis)......
Ho collegato qualche anno fà un bell'impianto di pellettizzazione, impianto elettrico di potenza e bordo macchina, bello proprio, la ditta qui in Friuli è la classica fabbrichetta di mobili e semilavorati del legno.
Al momento della messa in servizio viene chiamato anche il boss, gessato a righe e faccia da schifato , dai che cominciamo a produrre, ci serve la segatura vergine.
Dov'è?
Usiamo quella dei silos di aspirazione, fa il Boss gessato..
Ma quella è segato di semilavorati, colle, truciolare, vernici.....
Meglio fa il Boss, aumenta il potere calorifico.....
Dai dai che va bene........attacca!
Non posso citare il nome della ditta, dico solo che mi ricorda il motivetto del trenino che si fa a capodanno ;-)) ed in effetti il suo pellet è molto calorifico, ettecredo!!!
Un'impianto con i controfiocchi vanificato dall'ingordigia dei gessati a righe.
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mi vengono a parlare di "certificazione" Gold che non esiste!!
attestare e certificare è ben altra cosa
"io non essendo ente certifatore attesto che tu hai fatto analizzare da chi vuoi tu un campione scelto da te di un tipo di pellet e poi insacca pure,"
ma l' insaccato corrisponde al campione?
questo è copiato da pelletgold.itCITAZIONEPerché parliamo di attestazione e non di certificazione?
Perché AIEL non è un ente di certificazione di parte terza e, puntando su credibilità e trasparenza, abbiamo deciso di non utilizzare impropriamente il termine certificazione.
Si basa sulle normative CEN/TS 14961, DINplus, ÖNORM M 7135 e sui limiti introdotti dal Pellet Fuel Institut (PFI) americano.
www.pelletgold.it/easy.php?COD_PAG=30
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anche le ceneri a <1 si basano su , DINplus, ÖNORM M 7135 e sui limiti introdotti dal Pellet Fuel Institut (PFI) americano ???. -
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@ ZIO,
però forse sfugge che è la stessa AIEL che rilascia la nuova EN+A1 ed a seguire, e questa è, ahimè,
una certificazione a tutti gli effetti....e la prima rilasciata in IT è stata per gli amici di IPL. -
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@biomassoso
cavolo,si è vero!! italiana pellet N. IT001,cominciamo bene,vedremo nel 2012 cosa ci toccherà!
dovrebbe averla anche l'Italpellet (CN),però solo per la distribuzione del binder holz(red pellet)
ti risulta?. -
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per chi volesse fugarsi tanti dubbi su legna e pellet consiglio di scaricarsi le pubblicazioni di Bernardo Hellrigl, allo stato attuale uno dei maggiori studiosi Italiani nel campo
QUI se ne possono trovare alcuni.