Stufe a biomassa, pellet e altro

Posts written by donquixote

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    Concordo a pieno quanto esposoa da biomassoso, certamente l'IVA al 22 % ha aumentato i prezzi ma paralelamente ha ingigantito l'evasione. Denunciare è un diritto ma anche un rischio e quindi il pellet rischia di fare una brutta fine per la gioia e forse anche una premeditazione dei vari venditori dei molti idrocarburi in primis quelli del GPL.
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    Mi riallaccio a quanto detto dall’amico Eugenio67 e principalmente sul prezzo di € 2 /2,5 al sacco che lui dice che gli importatori acquistano. Vediamo di capirci, io non credo che questo sia vero ma ovviamente mi posso sbagliare, da dove possiamo sincerarci se quanto asserito sia vero e non una delle solite frottole da bar che circolano da anni intorno al pellet quali: il pellet migliore è Austriaco e deve essere di abete rosso e di colore bianco. Io so solo che i produttori austriaci vendono più pellet di quanto loro producono e quindi o sono come Gesù Cristo e sanno come fare per la moltiplicazione dei pani e dei pesci o ci spacciano per MADE in AT del Made in EU inoltre l’abete rosso ed anche gli altri abeti, hanno un areale molto limitato e per ultimo in Austria è quasi proibito tagliarlo. Inoltre diciamocela tutta gli austriaci vendono forse 500 mila t. annue in Italia a fronte di un consumo di 3,5 mil. t. a parole sono i leader ma nei fatto non mi sembra. Quindi come la mettiamo ?
    Torniamo ai € 2,00 a sacco, che poi è la questione che mi preme in questo momento ed a questo punto mi riallaccio al suggerimento di Biomassoso visto che è giusto, questo prezzo vuol dire un acquisto a € 135.00 che forse non è nemmeno sufficiente come prezzo franco fabbrica in Austria senza IVA per grossi quantitativi e poi ?? chi te lo fionda in Italia ? non certo con l’elastico ma se anche siamo a soli km. 500 ci vogliono almeno € 750 per il trasporto, tenete presente che non si tratta di trasportatori Lituani o Ucrani che viaggiano a € 0.95 / km ma di trasportatori europei che costano anche € 1,50 / km.
    A questo punto mi riallaccio a quanto detto dal nostro amministratore sulla questione IVA, è oramai notorio che una grande fetta di pellet viene venduto evadendola, qualcuno dice che è almeno il 60% io penso che non sia così alto ma non certo una quota molto inferiore. A questo proposito ricordo che già ufficialmente l’AIEL, anche se a mezza voce anni fa quando l’IVA era al 10% faceva notare che l’evasione era intorno al 12 % e allora si vendevano circa 2,4 mil. t.
    Diciamocela tutta: purtroppo intorno al nostro pellet ci sono troppe infiltrazioni di furbetti e a questo punto chi mi vuol capire comprenda.
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    Non è un pellet molto distribuito non so se dalle tue parti è arrivato direttamente dall'importatore a meno che non sia una fornitura di ribalzo da altri, sinceramente non saprei che dire, comunque al sud ci sono personaggi che lo pubblicizzano ma so per certo che non lo comperano direttamente. Torno a ripetere l'originale è un pellet onesto che funziona benissimo ed ha molte calorie superiore a quelle di tanti blasonoati teutonici.
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    Il prodotto originale è buono anche se di colore capuccino, ha un prezzo interessante ma bisogna fare
    molta attenzione sembra che circolino molte copie del sacco con dentro non si sa che cosa. Dal sacco non si riesce a vedere se è originale bisognerebbe sentire la ditta che lo fa entrare in Europa dall'Ucraina. Di dove sei ?
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    Ovvio che il truschino da qualche parte c'è. Qualche volta ti metto il prezzo senz'IVA, anche se per legge il prezzo al pubblico DEVE comprenderla, altrimenti viene il sospetto che l'IVA non la versino affatto
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    Vedi, Lupo Mannaro, la grande difficoltà che incontrano personaggi del livello di Biomassoso quando propongono prodotti altamente selezionati come il suo, è quella di non mischiarsi con la feccia, non dico di prodotto di bassa qualità ma di proponenti infimi. Noi conosciamo quanto sia rompi@lle Biomassoso e di conseguenza sappiamo che se ci dice “ quel pellet funziona “ gli si può credere ma nel cosiddetto mondo esterno come fa a trovare basi credibili con tutte le bufale, offerte fantasmagoriche, poteri calorifici da apoteosi a districarsi? Per loro, lui che offre il suo brasiliano, è come tutti gli altri. Bisogna che quindi gli si trovi degli sponsor che lo presentino, e qui caschiamo nella “ raccomandazione “ e non pensare sia un vezzo solo italiano ma ti posso garantire, io che ho bazzicato parecchi paesi del mondo, è applicato da tutte le parti. Quindi chiunque sia VERAMENTE interessato che questo buon pellet abbia una intelligente distribuzione cerchi di aiutarlo, basta una semplice presentazione, poi il resto lo farà il prodotto.
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    orig75 la cosa migliore, poltre alle parole di Pellet Ingrosso che sono chiare, è di anadare a prendere 3 sacchi da giuppino che se non proprio dietro l'angolo non è molto lontano da te e provarlo nella tua stufa.
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    @lavocedellaverità, non penso che giuppino si lamentasse della visita ma del costo. Penso anch’io che i controlli sono doverosi e se ne dovrebbero fare molti di più ma è il fatto che il costo venga addebitato al ricevente è errato. Parto dal presupposto che le visite dicono che vengono richieste dalla Direzione delle Dogane di Roma, intendo scegliere quale container o merce deve essere controllata, ma io ho il sospetto invece che la cosa possa essere anche pilotata da terzi locali che cerchino così di far desistere o scoraggiare la concorrenza. Se si trattasse solo di visita, chi ha la coscienza in regola non si fa intimidire, attende due giorni in più e poi ha la sua merce ma così non è, e deve aggiungere costi su costi e questo fa rincarare la merce. Solo nel caso che qualcuno abbia tentato qualche frode gli si dovrebbe far pagare non solo la visita ma tutto il resto non chi è in regola. È come se ti fermassero con l’auto in strada e dopo aver controllato il bagagliaio ti chiedessero € 50,00 per il controllo, non ti sembra assurdo? Purtroppo siamo in un paese con leggi borboniche dove il cittadino è per prima cosa un imputato a prescindere, sta a lui dimostrare il contrario. Ed è per questo che moltissimi sbarcano in uno dei porti del nord e poi si fanno spedire la merce via gomma, sembrerebbe assurdo ma molte volte costa meno.
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    Biomassoso, di questa presa di posizione se ne è parlato a lungo da anni, con varie soluzioni prese, scartate, riprese ed abbandonate; questa di non usare la certificazione che in questo momento va per la maggiore, prima era la DIN, e di far analizzare il prodotto continuamente e poi di far accedere a tutti i risultati è uno sforzo notevole, interessante e meritorio. Non so se qualcun’altro ti seguirà e se non lo farà sarà solo per non avvalorare la tua tesi ma tu vai avanti che dalla tua hai gli utilizzatori, che anche se per ora sono pochi, alla fine diventeranno una folla.
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    Biomassoso, certo che le risposte sono pochine anche in relazione alle visite che, non ostante la collocazione nel gruppo Leggi, norme etc. non molto visitato, ci sono state. Forse pochi hanno compreso lo spirito della tua esposizione ed hanno fatto fatica a correlare l’inchiesta Gabanelli con il pellet. Certo che la questione certificazione è di primaria importanza stante il fatto che essendo fatta da enti privati e non da strutture statali, lascia il tempo che trova principalmente perché si è rivelato un costo ma non una tutela visto che questi enti non hanno armi ma anche pochissima voglia di fermare i vari abusi e truffe. Quindi? Purtroppo la nostra constatazione che queste certificazioni di certo fanno lievitare il costo del prodotto che si riversa TUTTO sulle spalle o meglio nelle tasche del consumatore finale ma non tutela fino in fondo il medesimo consumatore non ha sorto che poche risposte. È triste ma la situazione è questa: il consumatore finale è disorientato, cerca il miglior pellet ma poi si basa su parametri illusori come il colore, certe presunte provenienze da nazioni famose, provenienze che loro sì non sono certe visto che le vere sono altre, e queste certificazioni che molte volte vengono manipolate, rigirate ed esposte anche in maniera fasulla come quel produttore penso dell’EST che ha saltato l’ostacolo mettendo il “ numerino “ EU 001, dove EU non corrisponde ad alcun paese o a quell’altro che ha come numerino sul sacco AT 3XX ( non metto il numero intero per evidenti ragioni ) che dovrebbe corrispondere ad in rivenditore – insaccatore austriaco ma poi il prodotto arriva da ditta Slovacca stante i CMR di accompagnamento merce. Comunque io continuo la mia battaglia visto che oramai è noto, a me piace farla contro i mulini a vento.
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    Appena arrivano i primi container sappiami dire dove sono sbarcati e casomai in privato chi sono i clienti così vado a procurarmi qualche sacco per verifica anche se sono certo il prodotto è assolutamente buono visto che conosco le peculiarità del pino Taeda-Eliottis brasiliano che nulla ha a che vedere col pino mediterraneo, tipo i pellet anche certificati che fanno in Spagna Francia o Tunisia.
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    I codici EN Plus sono divisi in nazione, con la sigla che per Italia è ovviamente IT, Austria è AT e così via poi il numero, si parte dallo 001 in avanti e questi sono i produttori, mentre se vedi 300 in avanti questi sono commercianti e quindi sono imbustatori nel paese di appartenenza di pellet non prodotto da loro. Per questi imbustatori la regola EN Plus prevede che imbustino SOLO prodotto proveniente da fabbriche, anche di altri paesi, ma che siano a loro volta possessori della certificazione sempre EN Plus, fin qui tutto regolare ma sempre qui casca l’asino perché a mio modesto parere alcuni possessori del “ magico numerino 3xx “ dentro ai sacchi ci cacciano di tutto e non sempre molto regolare, infatti quasi nessuno fa riferimento al fabbricante ed al suo numero di certificazione. Purtroppo l’associazione privata detentrice del marchio EN Plus non ha potere contro i furbastri di questo genere se non revocare loro il “ numerino “ ma bisogna tener presente che con questo verrebbero a cessare i pagamenti cospicui che ricevono da questi imbustatori e di conseguenza è mia impressione che il controllo non venga nemmeno effettuato. Intendiamoci è un mio punto di vista, non ho evidentemente prove ma molti operatori del settore confermano questa mia idea di conseguenza il valore della certificazione EN Plus è, dal mio punto di vista, molto scarso.
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    Dovrebbe essere un prodotto Bielorusso, la ditta che ha il numero BY 001 è: SWOODS EXPORT
    222518 Borisov purtroppo non denunciano un sito quindi avrai difficoltà a vedere se il sacco che ti hanno proposto è il loro a almeno che tu non scriva alla ditta al seguente indirizzo [email protected] . Per la qualità non ti so dire ma come sempre la cosa migliore è acquistare 3/5 sacchi e fare una prova vedere se lascia residui e se non da problemi di riaccensione.
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    Premetto che sono sempre stato un assertore del Bruciabene che è ottimo anche se non è bianco, e questo, per me che combatto da anni la sciocca presunzione di giudicare il pellet dal colore, è un punto di partenza, ma a quel prezzo mi sembra esagerato, certo la fabbrica lo fa pagare molto ma ha influito il costo del trasporto. Oramai lo hai avuto ma se ti fossi spostato nel centro più grande della Alta val di Taro avresti trovato dell’ottimo austriaco a € 3,85 certo poi si deve aggiungere qualcosa per il trasporto fino a te.
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    CITAZIONE (Lupo Mannaro @ 19/6/2016, 10:34) 
    Prima o poi arriveranno navi cariche di container di pellet brasiliano che scaricheranno nei nostri porti.

    Dubito moltissimo che quello che tu paventi si realizzi nemmeno entro i prossimi 5 anni.
129 replies since 17/4/2007
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