Sequestrata "La Ti Esse" Srl

Dopo il pellet radioattivo, scoperto quello illegale

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  1. alessio37
     
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    speriamo che pellettopoli faccia un pò di pulizia e di chiarezza nel mercato,e che lo stesso venga normato in maniera più seria,all'"austriaca" e non finisca tutto all'italiana ,cioè a tarallucci e vino.
    a proposito di austria ma il naturkraft non è marcato onorm?
     
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  3. alessio37
     
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    e se fosse stato onorm sarebbe finito sul mercato lo stesso,il problema è sempre il solito, è come il doping ,appena escono i controlli ,ci sono già sostanze nuove che li evitano.
    io ho comprato enerles per quest'anno ,ma come la mettiamo con l'uranio impoverito della guerra in ex
    jugoslavia?
    la cultura del guadagno esagerato che fino ad ora era ad appannaggio delle grandi multinazionali,sta contagiando anche le piccole imprese come la tiesse che per guadagnare di più si infognano in fatti come questo,che oltre che danneggiarle personalmente,danneggiano anche tutto il mondo della biomassa.

     
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    CITAZIONE (gigik2 @ 18/6/2009, 19:25)
    scusa la domanda ma che differenza c'è nel bruciare nella stufa casalinga un traversina inpregnata delle ffss ed i mattoncini di carbone regolarmente in vendita???

    Beh, di primo acchito non saprei cos'è peggio se non si fa un'analisi completa dei componenti. Il carbone è universalmente riconosciuto OUT, ed infatti è vietato usarlo per il riscaldamento centralizzato condominiale ed è appena tollerato per le stufe caldaie individuali sotto i 35 kW di potenza.
    Comunque tra i combustibili fossili il carbone ha il più alto livello di emissioni di anidride carbonica, la combustione da
    ossidi di azoto e zolfo e sostanze cancerogene ed in più le stufe-caldaie domestiche non hanno filtri per la
    depurazione dei fumi....in poche parole han fatto un capolavoro!
    Anche dal carbone si estrae il creosoto, ma la differenza per la salute sta pur sempre nelle %, ed infatti le norme europee ed italiane vietano la combustione per manufatti di legno impregnati oltre una certa %.
    Il creosoto che si forma invece in stufe caldaie che bruciano legna è solo dato dalla cattiva combustione e quindi spesso evitabile, e la sua pericolosità non è certo la % a kg racchiuso nella legna, (lsi estrae anche dal faggio) ma i rischi di incendio nella canna fumaria ed eventuale scoppio.
    Con quello da estrazione e quindi concentrato al massimo si trovano una bella serie di idrocarburi aromatici policiclici ad azione cancerogena 3,4-benzopirene, l'1,2,3,5,6 dibenzantracene, il benzo (g-h) perilene, il benzo (k) fluorantene, il benzo (b) fluorantene e altri idrocarburi che non sarebbero un toccasana dispersi nell'ambiente in qualunque forma, da qui l'obbligo di trattamento e divieto di combustione....

    Per tua curiosità:
    PDF su rifili,legna,scarti ecc

    PDF recupero legno impregnato da creosoto
     
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    Indagati i produttori del pellet radioattivo: «grande collaborazione da parte dei cittadini» evidenzia la Mineccia

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    La Procura di Aosta ha aperto un'indagine contro i fornitori lituani del pellet "NaturKraft premium", che nei giorni scorsi è risultato a rischio radioattività per la presenza di cesio 137: «i vertici della "Graanul Invest" saranno iscritti nel registro degli indagati - spiega il procuratore capo di Aosta, Marilinda Mineccia - abbiamo ricevuto una comunicazione scritta da parte delle autorità lituane, che si sono complimentate per il modo in cui è stata gestita la situazione».
    Il pellet "NaturKraft" proviene dalla sede lituana della "Graanul Invest", la cui sede principale si trova a Tallinn in Estonia, ed è arrivato in Italia su un tir che non si è passato per Varese, dove si trova invece la società " Emmelle eco division", grossista ed importatore unico per l'Italia, cui si è appoggiata anche la "ErreBi" valdostana: proprio dal negozio di Saint-Christophe, alle porte di Aosta, era partito il primo allarme, già un mese fa, perché ad una prova di normale routine i tecnici avevano riscontrato un risultato dubbio nelle ceneri di questa nuova marca, non ancora commercializzata in Valle d'Aosta. I produttori del pellet contaminato sono indagati per "aver violato le prescrizioni, per aver aggiunto ad un bene di consumo, quale il pellet per combustione, materiale radioattivo, in dettaglio cesio 137, in quantità superiore al consentito" e per non aver allegato al prodotto "un'informativa scritta sulle precauzioni tecniche da adottare per prevenire eventuali esposizioni indebite, nonché sulle modalità di smaltimento".
    Il pellet Naturkraft sequestrato dalla PoliziaNella mattinata di mercoledì 17 giugno, presso la Procura di Aosta, nell'ufficio della Mineccia, si è svolta una riunione con la presenza, tra gli altri di Roberto Mezzanotte, responsabile dell'"Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale - Ispra", Bernadette Nicotra, vice capo gabinetto del Ministero all'ambiente, Antonio Gambardella, capo del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, Giovanni Agnesod, direttore dell'Arpa della Valle d'Aosta ed Alessandro Carmeli, capo della squadra mobile della Questura di Aosta. Nei prossimi giorni, con tutta probabilità, verranno definiti dei protocolli operativi per la gestione ed il trattamento del pellet sequestrato in 49 province italiane: «loro hanno delle funzioni molto importanti dal punto di vista amministrativo - continua il procuratore capo di Aosta - ma sono anche ufficiali di Polizia giudiziaria. Ho trovato particolarmente utile questo incontro perché si può procedere con la doppia competenza e si potrà fare un lavoro in costante cooperazione. Da un punto di visto penale procederemo alle analisi ed alle indagini e contemporaneamente risolveremo il problema di come sistemare tutto questo materiale sul territorio e quindi delegheremo a questi organi che, tra di loro concerteranno e daranno delle direttive generali. Questo è molto utile perché al processo penale servono dei riscontri obiettivi e tecnici ma sul "come" materialmente fare, siccome si implica una responsabilità di tipo amministrativo che riguarda la salute e che coinvolge anche i Prefetti, è molto importante svolgere un lavoro che sia organizzato e che non crei dei disguidi e dei problemi. Inoltre, questo tipo di procedura permette di collaborare reciprocamente perchè ognuno può dare agli altri notizie che possono essere più utili per realizzare le proprie funzioni istituzionali».
    La sede della ErreBi di Saint-ChristopheNei prossimi giorni verranno anche svolte altre analisi su campioni del pellet sequestrato: «per ora sappiamo che i fumi del pellet "NaturKraft" non sono pericolosi - aggiunge il procuratore Mineccia - l'Italia è disseminata di sensori e se qualche valore fosse andato oltre il limite, sarebbe sicuramente scattato l'allarme. Rimane da verificare la radioattività delle ceneri e delle stufe e di quanto il cesio 137 venga effettivamente assorbito dal corpo umano. Resta il fatto che, se inerte e non bruciato, il pellet non è pericoloso. In questo senso siamo molto soddisfatti di come ha reagito la popolazione valdostana: ha dimostrato un ampio senso civico, collaborando senza episodi di panico».
    Da parte degli agenti della squadra mobile e dei Vigili del fuoco sono continuati i controlli in diverse località della Valle d'Aosta che hanno portato al sequestro di oltre 1.500 chili di pellet: «i sacchetti che stiamo sequestrando - precisa Alessandro Carmeli - sono stati effettivamente venduti da un rappresentante porta a porta che non c'entra nulla con la "ErreBi" di Saint-Christophe. Abbiamo sequestrato anche un impianto di riscaldamento dove è stato bruciato materiale contaminato, ma non è detto che si tratti di pellet».
    Beatrice ed Ugo BarmaverainI titolari della "ErreBi" di Saint-Christophe, investita dal caso, hanno reso noto che, a scoprire l'anomalia del pellet "NaturKraft" è stato un loro collaboratore tecnico, ex Vigile del fuoco: «i controlli rientravano nella normale procedura che seguiamo quando arriva un nuovo carico di prodotto - spiegano Beatrice ed Ugo Barmaverain, alla guida di un'azienda che oltre al pellet fornisce stufe ed assistenza a 1.800 famiglie valdostane - prima di tutto noi guardiamo come il materiale brucia, che tipo di ceneri lascia, perché la priorità è avere un buon prodotto che non rischi di rovinare o sballare i parametri delle nostre stufe. Il nostro collaboratore, che preferisce restare anonimo, si è consultato con i Vigili del fuoco e quando ci hanno comunicato che dovevano approfondire l'esame abbiamo capito che qualcosa non andava per il verso giusto».
    Le operazioni sono durate circa un mese, con l'appoggio di un laboratorio di Vercelli, ed hanno portato la "ErreBi" ad isolare tutto il carico rimasto, venticinque pallet e ventitré sacchetti, sui ventotto pallet originari, ciascuno con cinquantasette sacchi da quindici chili, in un angolo del magazzino in attesa di maggiori informazioni e dei risultati delle varie prove: «i clienti per noi non sono solo stufe di cui fare la manutenzione - continuano i fratelli Barmaverain - quando vengono in negozio li conosciamo, incontriamo i loro bambini: per noi sono prima di tutto persone da tutelare lavorando con professionalità. Perciò quando il nuovo pellet non ci ha convinti, l'abbiamo ritirato dalla vendita ed "autosequestrato", in attesa che le procedure seguissero il loro corso, e non abbiamo pensato ad azioni legali o comunicazioni ufficiali: c'erano altre priorità». Il grossista di Varese è una novità per i Barmaverain, che fino ad ora si sono serviti soprattutto di pellet proveniente dal sud della Francia: «si tratta però di un prodotto nuovo e il listino può ancora oscillare - precisano - per cui ci siamo guardati attorno: nell'est europeo ci sono molti professionisti seri, anche tanti italiani che lavorano bene. Abbiamo scelto la "Emmelle" perché, fra i tanti che ci hanno proposto i loro prodotti, erano un'azienda che potevamo incontrare di persona. Anche dai fornitori francesi ci rechiamo almeno due volte l'anno: è importante avere un contatto diretto».
    Alcune stufe a pelletDopo la prova andata male del nuovo prodotto i fratelli Barmaverain non hanno più contattato il grossista varesino: «riteniamo sia troppo presto per pensare ad una azione nei confronti del grossista che ci ha riforniti - precisano - anzi avremmo preferito non dover fare dichiarazioni pubbliche».
    Secondo Massimo Longo, responsabile commerciale della "Emmelle", con la "Graanul Invest", il più grosso produttore di pellet in Europa ed uno dei primi cinque al mondo che produce quasi 600mila tonnellate di materiale all'anno, non si è mai verificato un problema: «siamo allibiti e stiamo ancora aspettando che qualcuno ci spieghi che cosa sta succedendo - racconta - noi svolgiamo la nostra attività con la "Graanul" da oltre un anno e riceviamo con assoluta regolarità, a cadenza settimanale, il flusso di materiale dal centro di produzione. Loro escludono nel modo più assoluto di utilizzare materiale ligneo di provenienza ucraina: se il materiale che è arrivato ad Aosta ha un valore di cesio 137 superiore di cento volte, mi domando come mai i Tir che trasportavano il pellet non siano mai stati fermati in frontiera nel corso dei normali controlli. Sabato scorso i nuclei "Nbcr" dei Vigili del fuoco hanno esaminato con i loro strumenti i sacchi in deposito presso i diversi rivenditori: a due esami ho assistito io stesso mentre di altre venticinque analisi mi è stato riferito da altri rivenditori. Che io sappia, non c’è stato alcun esito positivo». Entrambe le aziende, sia la "ErreBi", sia la "Emmelle", si sentono vittime di quanto sta accadendo: «abbiamo crediti da vendite per oltre un milione di euro - evidenzia Massimo Longo - e dubito che, a fronte di questa campagna folle, ci sia un cliente che ci paghi, quantomeno non nei tempi e nei termini stabiliti».
    Intanto, in Italia ed in Valle d'Aosta permane uno stato d'attenzione: «e non di emergenza - conclude il procuratore Mineccia - e quindi non è stata coinvolta la Protezione civile. La territorialità dell'inchiesta rimane ad Aosta, in quanto il pellet contaminato è arrivato, per essere commercializzato, direttamente qui, Stiamo ancora verificando chi siano i responsabili siamo in contatto anche con la procura di Varese, anche se non sappiamo se il pellet stoccato da loro sia contaminato. Serve tempo per studiare le carte, ma confidiamo nel fatto che, con il caldo di questi giorni, difficilmente, se non in alta montagna, qualcuno accenderà degli impianti di riscaldamento».
     
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  6. gigik2
     
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    x biomassoso
    la mia domanda voleva essere una provocazione per aprofondire un po' il mondo delle biomasse e le sue regole
    credo sia sciocco lamentarsi che dei produttori usino legni trattati con sostanze X (non li sto difendendo) quando poi è permesso usare prodotti altamente piu' pericolosi per la salute e piu' inquinanti come ad esempio le mattonelle di carbone
    come sempre siamo pronti a scagliarci contro chi i mass media ci propongono come "untori" ma non guardiamo al di la' del nostro naso e non usiamo il cervello per capire quante contraddizzioni ci sono in questo campo
    ciao
     
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    NON buttate le stufe!
    Almeno in Piemonte han fatto veloce con le analisi.......

    PDF dell'Arpa Regionale

    Per avere problemi serve inalare e/o mangiare kg di ceneri e lo spargimento nei prati orti non è dannoso per un utilizzatore e quindi consumatore casalingo da qualche decina di sacchi! anno!

    Da prender con le molle anche questi dati, ma almeno son numeri di tecnici e non stronzate sensazionalistiche sparate da un cronista che normalmente si occupa di cronaca sportiva!

    Se ognuno parlasse. scrivesse e dicutesse SOLO di quello che sa, si eviterebbero tante incomprensioni, procurati allarmi e caccia alle streghe...
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    però aspetto sempre una tua risposta biomassoso, “e generica”…..
    TU i tuoi figli li faresti giocare sul prato dove per 2 anni hai buttato la cenere di 8 tonnellate di M E R D A pellet ? e se fosso radioattivo o ci fossero agenti cancerogeni dentro ????
    E per favore, non essere prolisso e elusivo nella risposta, basta un SI od un NO !
    P.S.
    Mi è arrivato il contatore gaiger della nuovaelettronica. Fine settimana lo monto e spero VIVAMENTE per il “produttore” del pellet dello scorso anno che non trovi nulla.
     
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    Secondo voi, come verrà smalito lquesto pellet?????
     
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    Éireann go Brách

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    tienimi informato sull'esito dei test...
     
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    SEMPRE !!!, è lo scopo di questo BLOG.
     
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    ZEUS

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    CITAZIONE (wroclaw @ 19/6/2009, 10:27)
    TU i tuoi figli li faresti giocare sul prato dove per 2 anni hai buttato la cenere di 8 tonnellate di M E R D A pellet ? e se fosso radioattivo o ci fossero agenti cancerogeni dentro ????
    E per favore, non essere prolisso e elusivo nella risposta, basta un SI od un NO !

    Sì....ma non posso non spiegarlo almeno!

    Pur riconoscendoti "umanamente" ogni ragione, preferisco ragionare con la mia testa PRIMA di fasciarmela, e quindi conoscere, specialmente coi numeri al seguito pubblicati da chi a ciò è preposto, e dai loro dati sono concentrazioni risibili che quello che fa paura psicologicamente è la parola NUCLEARE!
    Certo non è una scusante dire che tutto cosa ci graviti attorno sia inquinante, quindi sarebbe meglio non aggiungerne altro, ma sai almeno cosa c'è sepolto nella discarica dell'Inviolata non tanto distante da dove vivi o che il tuo comune risulti più inquinato in polveri sottili del centro di Roma?, sai che il cesio 137 viene usato per la conservazione di alcuni alimenti? sai la concentrazione di Radon dalle tue parti o i Bq/m3 dello stesso come radiazione naturale?..ecc....ecc..
    Non per questo si deve scusare se VERAMENTE si trovasse pellet contaminato, ma è impossibile nelle concentrazioni indicate dai giornali VATTELAPESCA, dal momento che il suo decadimento è abbastanza veloce e quindi neppure se si prendesse legna attorno alla centrale si farebbe questo disastro, e poi perchè arrivare a questo dal momento che la materia prima da quelle parti si trova senza farla arrivare da 1.500 km di distanza?...perchè il rilevatore della fabbrica non ha riscontrato anomalie radioattive su materiale entrante e prodotto in uscita?....quindi lasciami ancora almeno il dubbio che sotto ci sia qualcosa di MOLTO strano ingigantito "irresponsabilmente" dai media.
    Io mi preoccupererei MOLTO di più del pellet nostrano....qui non abbiamo milioni di tonnellate di segatura, ma con qualcosa verrà pur fatto!

    Per non dilungarmi ulteriormente ti lascio alla lettura di un sito MOLTO interessante per il tema del ragionamento edi un paio di blog incentrati anche sul Lazio:

    http://www.progettoenergia.org/fen05.html

    http://the-boot-blog.blogspot.com/2008/04/...ca-su-roma.html

    http://www.stefanomontanari.net/index.php?...&id=8&Itemid=69

     
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    Éireann go Brách

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    Antonioporretta mi ha inviato le analisi del pellet:
    http://img7.imageshack.us/i/radioattdoc046.pdf/


    Edited by er sola - 19/6/2009, 22:19
     
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  14. gigik2
     
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    x i moderatori
    dai ragazzi non creiamo confusione a chi legge!
    se vogliamo parlare di radioattivita' la discussione dove postare i commenti è "https://stufapellet.forumcommunity.net/?t=28524899" che si riferisce ad Aosta se vogliamo parlare della "tiesse" allora i commenti si postano qui!
    altrimenti unite le 2 discussioni in una sola e parliamo dei problemi del pellet in generale
    scusate la considerazione
    ciao
     
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  15. LanternaVerde24
     
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    CITAZIONE (biomassoso @ 19/6/2009, 09:28)
    NON buttate le stufe!
    Almeno in Piemonte han fatto veloce con le analisi.......

    PDF dell'Arpa Regionale

    Per avere problemi serve inalare e/o mangiare kg di ceneri e lo spargimento nei prati orti non è dannoso per un utilizzatore e quindi consumatore casalingo da qualche decina di sacchi! anno!

    Da prender con le molle anche questi dati, ma almeno son numeri di tecnici e non stronzate sensazionalistiche sparate da un cronista che normalmente si occupa di cronaca sportiva!

    Se ognuno parlasse. scrivesse e dicutesse SOLO di quello che sa, si eviterebbero tante incomprensioni, procurati allarmi e caccia alle streghe...
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    io metterei in evidenza questo bel documento! visto che anche io lavoro in un laboratorio di analisi, con questo certificato in mano mi sento molto + tranquillo.
     
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35 replies since 18/6/2009, 14:27   11370 views
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