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| Più che altro con meno di 7° il CoP diventa sfavorevole e (dati vecchi di 20 anni fa...) devi pompare talmente tanto che spendi di più di corrente che di gas.
Io a casa mia ho la sonda geotermica (CoP sempre favorevole), e pompo sempre di notte (energia a tariffa notturna). Carico il puffer del solare (1500 litri)... e di giorno, finchè ce n'è, gira solo il circolatore.
Quando finisce, accendo la termostufa a pellet. |
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| Si vede che ho frainteso la prima frase del primo post...
"Salve avevo un impianto composto da stufa a pellet idro laminox (...)" |
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| Aspetta a fare dei conti...
Sei entrato con i MURI FREDDI.
Con qualsiasi cosa tu avessi scaldato, avresti consumato e speso lo stesso tanto, solo per scaldare i muri.
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Aggiungiamo che... avendo scaldato in modo un po' "intermittente" magari non hai visto come avresti dovuto, la differenza fra la prima settimana e la seconda...
Considera anche che le pompe di calore non potranno mai essere così sovradimensionate come generatori a fiamma, dove basta poco per fare potenza.
Per il "mantenimento", la pdc va benissimo... ma partire da zero, a muri freddi, e contare solo su una pdc... la vedo dura !
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Per il resto: giustissime le considerazioni di Biomass sulle bollette (col passare degli anni, sempre meno chiare...)
Una volta si capiva meglio: erano chiaramente evidenziate tutte le voci di calcolo: canone fiso (un tot al mese... diviso per le varie voci);
parti variabili (un tot a kWh) divisi nelle varie voci... perdire di rete, dispacciamento, accise, oneri accessori... lettura iniziale, lettura finale... tutto esplicito, era un po' laborioso, ma ci arrivavi in fondo.
Adesso non si capisce più niente. Tanta carta inutile... poche cose, ma ben confuse ! |
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| Infatti mi pareva...
Guardando la prima foto, sembra che il gruppo di carico riguardi solo il circuito PRIMARIO
(dalla termostufa allo scambiatore).
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(ma...parentesi... come mai una termostufa... in cantina?) |
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| Ripeto: non ho esperienza diretta, ma è normale che tu possa leggere tensioni diverse
(come è normale che possa variare di giri (=tensione al motore) la ventola fumi.
Se a funzionamento continuo, il motore della tua coclea dovrebbe avere non solo i fili di alimentazione, ma anche quelli dell'encoder...
Devi trovare il modo di fare misure di tensione "prolungate" sorvegliando la stufa "molto tempo".
Quindi collegamenti stabili con cose tipo coccodrilli, che stiano fermi da soli, e tu ogni tanto butti un occhio.
Anzi... l'ideale sarebbe mettere due strumenti: uno in CC e uno in CA in modo da monitorare continuamente i due aspetti...
Suggerisco leggere (usa "cerca" ) vecchie discussioni che parlano degli impulsi, del funzionamento continuo, e del "freno coclea" (piccolo attimo di motore alimentato in cc per frenare l'impulso in modo che non prosegua per inerzia).
Eviterei una lampadina LED. In questo caso ne metterei una piccola ma a filamento (che so: una 15 W o 25 W al massimo, ma a filamento che funziona "a qualsiasi tensione" , funziona indifferentemente a CC e CA, e dà una uscita progressiva a seconda della tensione (dipende da come è fatta la parte elettronica... una a LED potresti (?) forse anche danneggiarla se la alimentazione non è adatta).
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Darei la giusta attenzione alla frase che hai scritto:
"CITAZIONE Poi quando deve andare al minimo va come in blocco però lo tocchi leggermente con un dito e riparte subito senza rumori.
Da questa frase sembrerebbe che al motore ARRIVA corrente, ma si è come "indebolito" e a bassa potenza non ce la fa a tirare la coclea.
Come ripeto non ho esperienza di coclea che funziona in continuo (la mia va solo a impulsi)... ma ragionando in generale, qualsiasi motore a induzione perde TANTISSIMA potenza se alimentato a tensione (anche se di poco) inferiore
(suggerisco farti un po' di esperienza con un piccolo variatore (dimmer) a triac a taglio di fase, provando con lampadine (a filamento) e motori di tipo diverso (a spazzole e a induzione)...)
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Per questo che ripeto: CONSIDERA l'ipotesi (anche solo per un esperimento) di provare a far funzionare il tuo motoriduttore A IMPULSI.
Gli impulsi sono brevi, ma a tensione piena. Mi aspetto vada meglio.
Vai a leggere ad es. :
www.google.com/search?q=freno+cocl...munity.net#ip=1
www.google.com/search?q=motoridutt...umcommunity.net
www.google.com/search?q=encoder+mo...umcommunity.net
Edited by mariopagnanelli - 3/1/2024, 11:15 |
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| Che scheda monta la tua stufa?
Di solito non bisogna essere chissà quale tecnico... ad es. nella mia (MCZ) basta tenere premuto un pulsante per un certo tempo, e si legge la pressione acqua (da semplici istruzioni manuale utente).
Sempre che sia possibile (non tutte le termostufe hanno un sensore di pressione "progressivo" (non so come dirlo)... certi sono solo on/off.
La mancanza di manometro è importantte, perchè non sai mai se l'impianto è caricato giusto.
E il carico automatico potrebbe stararsi o avere perdite...
Magari era solo troppo carico, e al minimo aumento di pressione andava troppo su...
Intanto dai una gonfiatina al vaso (per cominciare portalo anchje solo a 1 bar (nominale di solito 1.5).
In mancanza di manometro (ma è un problema che DEVI risolvere al più presto) prova a caricare l'impianto alla minima pressione accettabile perchè possa partire...
Poi lo CHIUDI (NON fidarti del carico automatico). Specialmente se NON hai un manometro con cui controllarlo.
Poi ci racconti |
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| Prova a descrivere con parole diverse:
Se a stufa fredda accendi l'interruttore posteriore (dai corrente alla scheda) senza fare altro (senza premere nessun pulsante dal pannellino... o senza far partire accensioni programmate) la ventola gira?
Lo fa tutte le volte?
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Hai anche provato a farla funzionare con i fianchi aperti, in modo da vedere se ad es. c'è qualche filo non ben fermato che va a sfregare da qualche parte che non deve... ? |
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| Per la cronaca... solo per spiegare la funzione originale dei quattro fili del motore tergi
Presumibilmente era un vecchio motore da tergi, di quelli anni '60, a una sola velocità.
I due fili che lo fanno andare più "veloce" sono quelli di "funzionamento normale" (continuo).
Quando lo "spegni" dall'apposito interruttore sul cruscotto della macchina, rimane alimentato dagli altri due fili, quelli che lo fanno andare "lento", in modo che quando arriva alla posizione "zero" (tutti giù, dove devono stare quando è spento) si ferma subito appena si apre il contatto di fine corsa. E stanno al loro posto.
Altrimenti succede che se fai funzionare il tergicristallo a piena velocità (normale) il contatto scatta sì a fine corsa, ma il motore prosegue per inerzia e ti rimangono i tergi a metà strada davanti agli occhi per tutto il viaggio...
In altre parole (dettagli impercettibili a cui fai caso solo se "lo sai prima") quando spegni il tergi, prosegue la sua corsa fino a posizione di riposo a velocità ridotta. Altrimenti non ce la fa a fermarsi in tempo. |
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| I valori "in volt" che sto usando adesso sulla mia... per quello che vale (ogni stufa balla con sua nonna)...
Sempre ammesso che la Micronova sia una I023.
(Ad es. la I050 nei parametri ha solo la P1 e la P5, e le intermedie le ricava da sola per interpolazione) |
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| Vediamo se lo carica...
C'erano vecchissime discussioni della sezione MCZ con i parametri... ero abituato a linkare quelle... non le trovo più... |
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10185 replies since 6/2/2010
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