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In questa discussione riportiamo, per curiosità, articoli di giornali e notizie che riguardano il "pianeta" pellet legato a fatti che hanno interessato la giustizia sia nel male ma anche nel bene.
Quindi truffe, imbrogli, sequestri ed altro ma anche assoluzioni.
Non sono ammesse discussioni che non si riferiscano ad un articolo postato in questa discussione. In pratica se avete qualcosa da dire su un prodotto che non vi soddisfa o avete dei sospetti su qualcosa non è qui che dovete postare!!!!!
DA: La Nuova sardegna/Sassari/Cronaca http://lanuovasardegna.gelocal.it/sassari/...olose-1.7336933
Le stufe a pellet? Mai state pericolose
Due assoluzioni al processo sulle mille caldaie sequestrate nel 2007: sembravano sprigionare monossido, ma non è vero
SASSARI. Quelle stufe non saranno state perfette. Certo, emettevano del monossido di carbonio, ma non più di quello sprigionato da una sigaretta. Non si poteva dire, dunque, che fossero “pericolose per l’incolumità personale” di chi le aveva pagate salate. E poi, ha trascorso almeno sei lunghi inverni al freddo, da quando oltre mille apparecchi erano stati sequestrati nel 2007 su ordine della magistratura. Da ieri, queste stufe a pellet sono di nuovo nella disponibilità di chi le aveva comprate, dissequestrate proprio nel pieno di un’estate riluttante, al termine di un processo che stava per finire con una prescrizione. Due mesi prima che il reato si estinguesse, il giudice monocratico Marina Capitta ieri ha emesso una sentenza di assoluzione, piena. Scagionati “perché il fatto non sussiste” i due imputati, Francesco Masala, sassarese di 42 anni, imprenditore e amministratore della ditta di Predda Niedda che rivendeva le stufe prodotte da una azienda di Treviso, la Tecnoflam. Sotto processo era finito pure il suo amministratore, Filippo De Cecilia, 57 anni, origini beneventane.
Ai due la procura contestava il reato di frode in commercio, proprio per aver venduto (in Sardegna e non solo) stufe a pellet che secondo una prima perizia del giudice delle indagini preliminari erano pericolose. Come minimo, sembravano accumulare monossido di carbonio nella camera di combustione, dalla quale poi il gas poteva uscire «in caso di non perfetta tenuta dello sportello», scriveva il pm Paolo Piras sul decreto di citazione a giudizio, in base a una perizia tecnica. Quel documento era arrivato dopo un accertamento scaturito dal sequestro che aveva portato gli uomini della Finanza a scovare stufe vendute dalla Tecnoflam per l’intero Stivale. Non è chiaro dove siano stipati i caloriferi oggi, ma per anni alcuni dei loro acquirenti-parti lese, le hanno reclamate al Tribunale. Perché dopo un investimento tale (pure mille euro), non potevano permettersene un’altra.
Nel frattempo, la Tecnoflam è fallita, come ha fatto notare il legale di De Cecilia, l’avvocato Antonio Mereu, mentre Masala è stato assistito dal collega Maurizio Serra. La vicenda delle stufe “taroccate” poi risultate assolutamente normali, era nata proprio dalla denuncia di Masala, che nel 2005 aveva sollevato dubbi sulla bontà della fornitura dopo aver accumulato un debito di 70mila euro col fornitore. Ieri è finito tutto: nessun pericolo, ha sentenziato il giudice, le stufe siano restituite ai legittimi proprietari. E questo perché nel corso del processo un nuovo perito ha sottoposto la caldaia ad uno “stress test”. Perfettamente superato.
28 giugno 2013
1000 stufe sequestrate da 6-7anni! Poverini quelli che se le devono ripigliare e chissà in che condizioni.
PS Non confondetevi con la seria e storica Tecnoflam che fa le caldaie a gas e bruciatori.
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Semplicemente allucinante! 
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Dani27020.
User deleted
Allucinante anche che un'azienda abbia chiuso!
Non conosco la vicenda, ma a naso mi sembra che la contestazione fosse pretestuosa, altrimenti uno stress test lo potevano fare prima della denuncia.
Dall'articolo si evince che il produttore i soldi non li ha presi, il rivenditore si.
Spero che il rivenditore abbia realmente agito in buona fede, cercando di tutelare i propri clienti.. -
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altra ......curiosità
Stufe difettose, sequestri in tutta Italia: due denunce
Torino - 15/05/2012
Sessantatre stufe poste sotto sequestro in 14 regioni. Questo l'esito di un'operazione della Guardia di Finanza partita da un'indagine delle fiamme gialle di Susa che avevano ricevuto la segnalazione di una donna di Caprie (TO) che lamentava il fatto che la sua stufa a pellet, appena acquistata, disperdeva fumo all'interno dell'abitazione. La magistratura ha quindi disposto il sequestro del prodotto su tutto il territorio nazionale: non è escluso quindi che il numero dei sequestri possa aumentare.
Le stufe - secondo quanto emerso dalle indagini - erano difettose. La vendita del prodotto avveniva soprattutto on line: oltre a "gravi problemi di malfunzionamento", mancavano l'indicazione del produttore e la marcatura Ce. Tra le disfunzioni rilevate: avaria alla centralina elettronica, casi di incendio ed addirittura l'esplosione della stufa, nonché la mancata evacuazione dei fumi di combustione. L'amministratore della società produttrice - sede a Borgo San Dalmazzo, nel cuneese - e un altro socio sono stati denunciati per i reati di frode in commercio e vendita di prodotti pericolosi.
Inoltre, nel corso delle indagini i militari hanno accertato che l'impresa, nonostante fosse venuta a conoscenza di ulteriori episodi anche più gravi, non aveva preso nessuna iniziativa per tutelare l'incolumità dei consumatori.
fonte
http://torino.ogginotizie.it/136504-stufe-...e/#.UkhswBByzA0. -
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In effetti la prima notizia è veramente scorcentante. Comunque resta il fatto che conviene sempre affidarsi a prodotti di aziende conosciute e soprattutto chiedere informazioni e non fermarsi solo d'avanti al parere del venditore.
Il forum in questo senso diventa un mezzo comodo per ricevere informazioni.. -
roero.
User deleted
Nel primo caso spiace per la ditta costruttrice che non poteva non fallire (chi pagherà i danni).
Nel secondo caso postato da ziocaco ben vengano le scoperte di produttori inefficienti, prima si scoprono e meglio sarà per tutta l'utenza, non si scherza col fuoco.. -
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TERNI mi ricorda qualcosa o qualcuno
TERNI La polizia ha deferito in stato di libertà, G.L. 46 anni, nato ad Assisi e residente a Terni, per il reato di truffa. L’uomo, responsabile amministrativo di una società commerciale, pubblicizzava, sul proprio sito internet, la vendita di pellet destinato all’utilizzo privato con caldaie e stufe da riscaldamento, a prezzi inferiori alle medie di mercato, garantendone, mediante corriere, la consegna a domicilio. Nel mese di agosto, ignari acquirenti hanno aderito alle offerte, facendo alcune ordinazioni, tra le quali quella di una signora che, dopo aver confermato l’ordine, ha inviato un postagiro, su conto banco posta per un totale di circa 2500 euro. Trascorsi invano oltre due mesi dall’ordine e dal pagamento, malgrado i numerosi solleciti, il titolare della società si è reso di fatto irreperibile fisicamente e telefonicamente. A questo punto la truffata ha sporto denuncia in Commissariato. La successiva attività investigativa permetteva di risalire con certezza all’identità del titolare e di individuarne il comportamento truffaldino, reiterato nel tempo.. -
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a volte ritornano....appena pubblicato
""l prezzo del pellet aumenta a causa dell'aumento dal 10% al 22 % dell'IVA? Noi e soltanto noi possiamo offrirvi un eccellente pellet a prezzi stracciati: Pellet 100% abete bianco, caratteristiche SGS compatibili con EN/DIN, in confezioni da 15 Kg.
Acquisto minimo 2 bancali da 66 confezioni; prezzo finito di IVA e trasporto Euro 3,30/confezione- Euro 218/bancale.
Acquisto superiore a cinque bancali, prezzo finito di IVA e trasporto Euro 3,18/confezione -Euro 210/bancale. Consegna in tutta Italia 7-9 giorni dall'ordine.
Accettiamo le seguenti forme di pagamento: Pagamento 100% anticipato tramite B/B oppure PostePay; Pagamento 50% anticipato e saldo in contrassegno con un sovrapprezzo di Euro 37/bancale
Astenersi da chiedere il pagamento alla consegna.""
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è triste pensare che purtroppo ci sarà qualche fesso che ci cascherà . -
lucamax1.
User deleted
Bisogna dire che se uno non ha chiaro quale è il prezzo alla tonnellata di un buon pellet dal produttore non può valutare bene che l'offerta truffaldina non stà in piedi.
Io due giorni fà ho parlato al telefono con uno di questi lestofanti.
Devo dire che se uno non è avvezzo a come funzionano le cose nel mondo del lavoro è facile cascarci.
Perchè il truffatore di solito è bravo.
Il pagamento DEVE essere anticipato perchè gli è successo che l'autista non trova l'indirizzo, opure non c'è il pagamento promesso e deve tornare indietro senza scaricare.
Non è possibile il RITIRO IN SEDE perchè il tizio è all'estero per chiudere i contratti con "importanti produttori di pellet" e senza il titolare i suoi collaboratori non sono autorizzati a vendere nulla.
Addirittura è arrivato a dire "compra un solo pallet da 1 tonnellata che te lo portiamo anche a 100 km da dove siamo a soli 210 euro iva compresa, al massimo rischi 210 Euro invece del bilico intero..."
Ovviamente fattura pro forma, bonifico bancario, Iva , tutto regolare.
Volevo chiedergli se forniva anche il modulo per la querela/denuncia.. -
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Non bisogna avere una laurea per capire che se un certo pellet mi viene venduto a 1-1,5 euro in meno al sacco rispetto al prezzo di mercato probabilmente l'affare lo farà solo il venditore..e il trasporto gratis che ormai lo fa solo qualcuno per tenersi un cliente affezionato ?..e comunque solo per piccole quantità e distanze . -
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per l'ultima nel canavese direi che quella della Gdf/dogane è un'indagine "da manuale" che prende il suo tempo....qui ci sono anche le iniziali dei nomi, e chi è in zona IVREA non può non conoscerli
GdF: operazione “perniciosa flagrantia”. -
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Speriamo che almeno sia vero che ci guadagneranno i terremotati....ma ci credo poco . -
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https://www.prealpina.it/pages/arona-pelle...medium=facebook .
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